Roma, 29 novembre 2024 – Una scoperta sensazionale avvenuta in Kenya lascia spazio a nuove intriganti questioni relative all'evoluzione della specie. Nei pressi di una riva fangosa di un lago nel nord del paese, in un luogo chiamato Koobi Fora, sono state ritrovate tracce di due differenti specie del lignaggio evolutivo umano che presumibilmente condividevano lo stesso habitat, ovvero il 'Paranthropus boisei' e l'Homo Erectus. Secondo uno studio, pubblicato sulla rivista Science, i reperti lasciano pensare alla possibilità che gli individui di queste due specie si potessero incontrare costantemente in quella determinata zona del mondo nel Pleistocene.
Il 'Paranthropus boisei'
Si tratta della più antica specie tra le due delle quali si parla, la più distante ad essere imparentata con l'essere umano moderno. Il 'Paranthropus boisei' visse da circa 2,3 milioni a 1,2 milioni di anni fa e poteva raggiungere un'altezza massima di 137 centimetri. Il cranio era particolarmente massiccio, adatto per sostenere muscoli mascellari di un certo tipo, con una cresta cranica simile a quella dei gorilla maschi e una dentatura di un certo spessore. I loro piedi, infine, avevano tratti più simili a quelli delle scimmie che degli esseri umani, così come la forma del solo alluce più mobile e divergente rispetto a quella delle altre dita.
L'Homo Erectus
Vissuto da circa 1,89 milioni a 110.000 anni fa, l'Homo Erectus è il primo membro della nostra linea evolutiva le cui proporzioni corporee iniziavano ad assomigliare maggiormente a quelle del successivo Homo Sapiens. Dall'altezza variabile dai 145 ai 185 centimetri, gli individui della suddetta specie avevano grandi creste sopraccigliari e cervelli di massa maggiore rispetto al 'Paranthropus boisei', ma minore rispetto a quelli della nostra. Le tracce attribuite all'Homo Erectus hanno una forma umana che ricorda quella moderna, con un piede rigido e una maggiore spinta sulle dita.
Il ritrovamento
Le impronte sono state ritrovate nel 2021 nelle vicinanze del lago Turkana, nel Kenya settentrionale. Gli scienziati avevano identificato una lunga pista composta 12 impronte dalla lunghezza di circa 26 centimetri l'una. Queste orme fossili sono state successivamente attribuite a un individuo adulto di 'Paranthropus boisei' per via della loro forma e del modo di camminare. Quasi perpendicolarmente a questa pista, sono state individuate tre impronte isolate lunghe dai 20,5 ai 23,5 centimetri. Due di queste sono state attribuite all'Homo Erectus, mentre per la terza non c'è tutt'ora certezza. I ricercatori hanno specificato come i suddetti resti siano stati rilasciati in poche ore o forse in un paio di giorni: gli individui delle due specie potrebbero addirittura essersi visti, ma non ci sono prove della loro interazione. Dopo una seconda analisi effettuata, è stata resa nota la presenza di entrambe le specie su quelle superfici fangose per un periodo di circa 200.000 anni, confermando perciò la propria convivenza nel territorio. Queste tracce forniscono importanti informazioni su anatomia, locomozione, comportamento e habitat che i fossili scheletrici o nella pietra non riescono a dimostrare. I piedi delle due specie erano infatti anatomicamente diversi e avevano differenti andature. Se il 'Paranthropus boisei', tuttavia, scomparve poche centinaia di migliaia di anni dopo queste impronte, l'Homo Erectus, ovvero la prima specie umana a diffondersi oltre l'Africa, era già in piena fase evolutiva.
"Gli antenati potrebbero essersi incontrati"
"Le impronte fossili ci forniscono un quadro chiaro di quell'istante di tempo, risalente a circa 1,5 milioni di anni fa. I diversi antenati umani potrebbero essere passati l'uno accanto all'altro, cacciando e raccogliendo nei pressi di acqua poco profonde" ha dichiarato la direttrice del Koobi Fora Research Project, la paleoantropologa Louise Leakey. Secondo l'autore principale dello studio Kevin Hatala della Chatham University di Pittsburgh, invece, è possibile che gli individui delle due specie "abbiano gareggiato direttamente fra di loro, ma è anche possibile che non fossero in diretta competizione e che entrambi avessero accesso alle risorse di cui avevano bisogno in uno scenario comunque condiviso". Le differenze dietetiche tra le due, infatti, potrebbero avere ridotto la concorrenza nella rincorsa alle risorse: "Il paratropo boisei – continua Leakey –consumava foraggi di bassa qualità che probabilmente richiedevano una masticazione ripetitiva. L'Homo Erectus era probabilmente onnivoro, usava strumenti per macerare le carcasse e nella sua dieta era presente anche la carne". "Il fatto che vediamo costantemente due specie di ominidi in questi paesaggi, nonostante la presenza di animali pericolosi come ippopotami e coccodrilli, suggerisce che questi ambienti erano così importanti per i nostri antenati tanto da valere il rischio di visitarli" ha concluso Neil Roach, coautore dello studio e biologo evoluzionista all'Università di Harvard.