Sabato 20 Aprile 2024

Elezioni europee, partita nomine. Braccio di ferro Merkel-Macron

Al vertice Ue si tratta sulla presidenza della Commissione. La cancelliera spinge per il candidato Ppe Manfred Weber, il capo dell'Eliseo non vuole lo Spitzenkandidat (come Alde) e punta su Barnier. In corsa anche la commissaria danese Vestager

 Guy Verhofstadt, leader di Alde

Guy Verhofstadt, leader di Alde

Bruxelles, 28 maggio 2019 - Chiusa la partita dei parlamentari Ue, in Europa si apre quella delle nomine di Europarlamento, Commissione, Consiglio europeo e Bce, alla luce dei risultati delle elezioni europee 2019. Oggi, a due giorni dal voto, si è tenuto un vertice informale tra i leader Ue chiamati a scoprire le carte dopo un periodo di trattative 'sottobanco': si deve decidere sulle poltrone chiave, in particolare del successore di Jean Claude Juncker, con la Merkel che spinge per il metodo 'veloce' dello spitzenkandidat - che porterebbe al nome del tedesco Weber (Ppe) - e Macron che punta invece sul capo negoziatore della Brexit Michel Barnier, anche lui politicamente di area popolare ma 'outsider', cioè non designato in campagna elettorale.

Dopo il vertice sembrano in crescita le quotazioni della commissaria danese Margrethe Vestager.

Al sistema basato sulla nomina del candidato sostenuto dal gruppo più numeroso a Strasburgo (noto come sistema 'dello spitzenkandidat', appunto) sono favorevoli oltre alla Merkel anche Socialisti e Verdi. Contrari invece i liberali di Alde. Ma lo stesso Weber, si dice "pronto al compromesso". Il vertice è stato preceduto da frenetiche attività diplomatiche. La cancelliera Merkel ha visto il presidente francese Macron, quello spagnolo Sanchez, e il presidente Tusk, che a sua volta ha incontrato anche la premier britannica dimissionaria Theresa May.  

Alla fine del vertice Tusk, riferendosi alla successione di Draghi, ha detto: "Il mio messaggio è chiarissimo: la Bce non è aperta alla concorrenza tra le parti, deve rimanere indipendente dalla politica. Tutti i miei interlocutori sono consapevoli di questa mia posizione. Ma i trattati ci affidano il compito di prendere la decisione" sulla nomina del presidente della Bce "su raccomandazione dei ministri delle Finanze".

LE CHANCE DI CONTE - "Adesso non è il momento di dire quale commissario, come, eccetera", ma "abbiamo delle chance sicuramente per far recitare all'Italia il ruolo che merita", ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al suo arrivo al vertice. "Abbiamo tutto l'interesse, abbiamo tutta la determinazione per rivendicare per l'Italia le posizioni che merita", ha detto Conte.

Intorno alle 22 il premier ha lasciato la riunione senza rilasciare dichiarazioni. Conte si è attardato all'uscita perché l'auto non arrivava, a causa dell'uscita in contemporanea di molti leader: mentre attendeva, gli sono state rivolte diverse domande, tra cui una sui conti pubblici, alle quali non ha risposto.  A un cronista che osservava che "così sembra che sia commissariato davvero", il premier ha negato: "Chi l'ha detto che non posso parlare?".

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Parlamento Ue, l'emiciclo

 

ALDE CONTRO IL METODO DELLO SPITZENKANIDAT - Un nodo cruciale da sciogliere riguarda la presidenza della Commissione Ue, che viene designata a maggioranza qualificata dal Consiglio europeo (che riunisce tutti i leader di governo), tenendo conto del risultato delle elezioni. Sul 'metodo' da utilizzare è scontro tra le forze del parlamento. "Il Ppe sta spingendo molto per il sistema degli Spitzenkandidaten (capilista candidati che i partiti europei indicano agli elettori come loro prima scelta, nel caso escano vincitori dalle elezioni europee ndr)  - dice il leader dell'Alde, Guy Verhofstadt -, ma sfortunatamente ha ucciso la legittimità di questo metodo quando ha votato contro le liste transnazionali. Un candidato che non puoi votare in tutta Europa non è semplicemente serio. Per noi è importante che il prossimo presidente della Commissione rappresenti un'ampia maggioranza a livello europeo con un programma chiaro per rinnovare l'Europa". E questa è anche la posizione del presidente francese Macron.

Stamattina però la Conferenza dei presidenti del Parlamento europeo (capigruppo politici più presidente dell'Assemblea), ha diffuso un  comunicato, approvato dalla maggioranza, in cui  si riconferma la posizione dell'Europarlamento a favore degli Spitzenkandidaten. Significativamente, però, il documento non contiene un impegno a votare contro un candidato presidente della Commissione, designato dal Consiglio europeo, che non sia già stato indicato in campagna elettorale. La dichiarazione non è stata sottoscritta dai liberali di Verhofstadt.

MERKEL E BERLUSCONI PER WEBER - Soddisfatta della posizione presa dall'Europarlamento Angela Merkel: "Il metodo dei candidati di punta" per la presidenza della nuova Commissione Ue "è molto importante e naturalmente io sostengo Manfred Weber". Per Weber anche l'endorsement dell'eurodeputato Silvio Berlusconi, a Brruxelles per la riunione del gruppo Ppe. "Crediamo che sia anche un fatto di democrazia mantenere quel candidato che avevamo indicato". Un candidato che "noi comunque riteniamo indubitabilmente il migliore".  

WEBER IN POLE - Intanto il diretto interessato ribadisce che il Partito popolare europeo "è pronto a tutti i compromessi necessari". "Sappiamo che non festeggiamo una grande vittoria perché abbiamo perso dei seggi" ma "siamo il primo partito", ha dichiarato Weber. Con questo "siamo comunque disposti a parlare". 

Oggi si sono riuniti anche i Paesi di Visegrad, (Polonia, Ungheria, Repubblica ceca, Slovacchia), che propongono Sevcovic.