
Caos Cisgiordania, rivolta anti esercito. L’ira di Netanyahu: "È intollerabile". .
di Aldo BaquisTEL AVIVUn nuovo fronte si è aperto per l’esercito israeliano quando ieri un centinaio di coloni ultrà hanno espugnato il comando di una brigata in Cisgiordania dopo aver sopraffatto l’unità che lo presidiava. Contro i militari hanno fatto ricorso a spray urticanti, hanno danneggiato i veicoli in sosta, hanno tracciato slogan sui muri e hanno dato alle fiamme un’installazione sofisticata utilizzata dall’intelligence per fini operativi. Con questo "blitz" – conclusosi senza vittime e senza arresti – hanno inteso mostrare la propria determinazione a dettare legge nella zona, al di là della politica del governo. La rivolta sarebbe scoppiata dopo che un quattordicenne è stato ucciso e l’esercito sta indagando per capire se è stato colpito da un militare.
Nei giorni precedenti avevano compiuto due incursioni punitive in villaggi palestinesi nell’area di Ramallah (dando fuoco ad alcuni edifici e ad automobili) e si erano scontrati con un reparto che cercava di sgomberare uno dei loro avamposti illegali. Di fronte alle loro violenze (400 episodi registrati in Cisgiordania negli ultimi sei mesi, un aumento del 25% rispetto al 2024) il governo ha reagito con espressioni di esecrazione, ma senza annunciare misure repressive concrete. "Nessun Paese può tollerare attività violente anarchiche, fra cui l’incendio di una installazione di sicurezza ed attacchi a forze dell’esercito" ha affermato Benjamin Netanyahu. "Occorre indagare a fondo e giudicare in tribunale i responsabili". Tuttavia due attacchi lanciati da estremisti di destra l’anno scorso contro due basi dell’esercito si sono conclusi senza arresti né condanne.
L’anno scorso il capo dello Shin Bet (sicurezza interna) Ronen Bar aveva inoltrato a Netanyahu un allarmante memorandum in cui avvertiva che le attività violente dell’estrema destra dei coloni stavano montando fino a rappresentare "una minaccia per il futuro di Israele". "Costoro lottano per lo sgretolamento delle istituzioni dello Stato e cercano di dar fuoco al terreno, il tutto nel tentativo di creare una rottura fra le strutture democratiche di Israele e quelle dell’ebraismo". Un sito del sionismo religioso, "Srugim", ha pubblicato un testo ideologico secondo cui i successi nella guerra con l’Iran indicano una precisa volontà divina: "L’era del sionismo laico è ora terminata. Dobbiamo chiudere la Corte Suprema e riedificare il Sinedrio", di epoca biblica.
Dopo gli incidenti il ministro della Difesa Israel Katz ha convocato una riunione straordinaria. Ma i coloni ritengono di godere del suo appoggio, insieme con quelli del ministro per la sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir e del ministro Bezalel Smotrich. Ronen Bar, inoltre, è stato rimosso da Netanyahu che intende sostituirlo con David Zini, un generale identificato con il sionismo religioso più radicale.
A Gaza l’esercito estende ancora le sue operazioni dopo aver acquisito il controllo del 57% della Striscia. Ieri si sono avuti durissimi bombardamenti, che hanno provocato la morte di 120 persone, fra cui decine di avventori di un internet café dove si trovava un esponente dell’ala militare di Hamas. I contatti per la tregua non hanno ancora prodotto risultati concreti e per sbloccare la situazione Netanyahu intende partire per Washington nei prossimi giorni.