Giovedì 25 Aprile 2024

Ucraina. Macron tira dritto: "Serviranno operazioni sul terreno". Mille militari Nato già sul campo in supporto a Kiev

Il colloquio tra il capo dell’Eliseo e i giornalisti francesi dopo il vertice a Berlino. Sulla linea del fronte sono già schierati i soldati. L’analista: ecco i ruoli

Roma, 17 marzo 2024 – Macron s’è messo l’elmetto e ha diviso il mondo politico europeo non escludendo l’invio di forze Nato a Kiev. E ieri ha ribadito la sua posizione. "Può darsi – ha detto ai giornalisti rientrando in aereo da Berlino – che a un certo momento, non me lo auguro e non prenderò io l’iniziativa, bisognerà portare avanti operazioni sul terreno, quali che siano, per far fronte alle forze russe. La forza della Francia, è che noi possiamo farlo". Macron non si sente isolato: "Molti Paesi in Europa, e non fra i minori – ha detto –, sono totalmente sulla nostra linea". Sarà. Per adesso ha avuto reazioni dure non solo tra filorussi più o meno mascherati e pacifisti a prescindere, ma anche tra gli Stati atlantisti a 24 carati.

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Ucraina, Macron insiste: “Forse serviranno operazioni sul terreno”. Tajani: “Nessun intervento dei soldati italiani”

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Macron e di spalle Scholz (Ansa)
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“La Nato – ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto al Tg1 – non decide quando Macron ha un’idea ma quando si trovano tutti i Paesi e insieme prendono una decisione. L’Italia ha detto fin dall’inizio che mandare truppe in Ucraina significa fare un passo ulteriore verso una via di non ritorno. In questo momento noi vorremmo arrivare alla pace, una pace giusta per l’Ucraina, non sicuramente arrivare a una guerra che coinvolga ancora più Paesi". Già.

Ucraina, le forze già sul campo
Ucraina, le forze già sul campo

Quella di Macron è una affermazione pericolosa, se fosse presa alla lettera. E però nasconde un nucleo di verità. La realtà è infatti che già oggi ci sono eccome scarponi Nato sul terreno ucraino. Non truppe combattenti, ma consiglieri militari, esperti di armi sofisticate e di analisi dei dati, ufficiali di Stato maggiore e di collegamento e anche un nucleo di forze speciali.

Sinora c’è un solo documento del Pentagono, datato 23 marzo 2023 e vittima di una fuga di notizie più ampia, che conferma questa presenza, parlando di 97 forze speciali occidentali in Ucraina. Le forze speciali americane sarebbero 14 (ragionevolmente un A-Team ’rafforzato’ della Delta Force), ben 50 britanniche (Special air service; Special boat service; Special reconnaissance regiment; 1° Signal regiment; Joint special aviation wing; Squadron 47 della RAF), 17 lettoni, 15 francesi e un solitario olandese.

Numeri che sono probabilmente ben inferiori alla realtà. E che non registrano la presenza di altri Paesi. Dalla Polonia alla Germania, dall’Estonia, alla Lituania. E ovviamente nessuno può escludere che non ci siano anche italiani.

Secondo una serie di fonti, militari e non, si può stimare una presenza occidentale di 3-400 uomini delle forze speciali (quindi, robusta) e di altri 800-1000 militari impegnati nel coordinamento, l’assistenza tecnica ai sistemi d’arma più avanzati, nella pianificazione a livello di stato maggiore. Per tacere dei ’volontari’ della Legione internazionale, che grossomodo per i due terzi sono volontari veri e per un terzo sono militari che (non di loro sponte) si sono tolti le stellette e si sono arruolati con l’Ucraina. A questi vanno aggiunti gli uomini dei servizi di sicurezza di tutti i Paesi che contano: il documento top secret del marzo 2023 parlava di 29 tra le sole Cia e Defence Intelligence Agency, gli 007 militari americani.

“Non ho elementi documentali a sostegno – osserva l’analista Pietro Batacchi, della Rivista Italiana Difesa –, ma è da subito dopo l’invasione russa che abbiamo parlato della presenza di militari occidentali, sia per la formazione che per l’assistenza come consiglieri militari alle forze ucraine, che altrimenti, senza questo coordinamento e questa condivisione di informazioni e tattiche militari, probabilmente non avrebbero potuto resistere all’avanzata russa". "I consiglieri militari occidentali – prosegue Batacchi – sono realisticamente presenti sia negli Stati maggiori che a livello inferiore, in particolare nel coordinamento della difesa aerea ucraina, che ha tanti, troppi sistemi diversi; nella gestione come tecnici a supporto di sistemi avanzati, basti pensare ai missili Storm Shadow; nella pianificazione di azioni particolari. Discreti e indispensabili". E formalmente inesistenti, anche se la loro presenza è ormai ben nota ai comandi e ai servizi russi: un segreto di Pulcinella.