Giovedì 25 Aprile 2024

Guerra Ucraina, l'analista Usa: "Se Putin usa i gas, bisogna intervenire"

Fred Kagan convinse Bush a spedire più truppe in Iraq: dobbiamo creare le condizioni per un golpe a Mosca

"Finché ci sarà Putin, il mondo non potrà vivere pacificamente". Per Fred Kagan, che nel 2007 convinse il presidente George W. Bush a far scattare il surge (ovvero l’invio di altri 20mila soldati in Iraq) ed ex collaboratore del generale David Petraeus in Afghanistan, l’Occidente deve pensare a come neutralizzare il presidente russo.

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C’è chi parla di un piano, da parte delle élite russe, di sbarazzarsi di Putin. Crede che un golpe sia possibile?

"La possibilità c’è, anche se molto remota. Più i russi soffriranno a causa della guerra, più le probabilità aumenteranno. Ma al momento – spiega il direttore del Critical Threats Project all’ American Entreprise Institute – le chance sono poche".

E allora cosa si può fare?

"Kiev non ha vinto la guerra e magari non la vincerà, ma contro ogni pronostico ha inflitto a Mosca una serie di sconfitte devastanti. Putin non è mai stato così debole. Ha perso il contatto con la realtà ed è disposto a qualsiasi atrocità, come ha già dimostrato, pur di raggiungere i suoi obiettivi. L’Occidente deve pensare a come porre fine al conflitto in Ucraina: bisogna aiutare Kiev a vincere la guerra e creare le condizioni in Russia per un golpe".

Cioè?

"Dobbiamo tenere sotto pressione la Russia. Questo non significa un attacco diretto o uccidere Putin. Durante la Guerra fredda abbiamo fatto il possibile per liberare i russi dall’Unione sovietica ora dobbiamo fare il possibile per liberarli da Putin".

C’è chi sostiene che se l’esercito russo dovesse conquistare Mariupol, il presidente della Federazione potrebbe rapidamente siglare la pace. È d’accordo?

"No, Putin lo ha detto chiaramente e più volte: vuole riprendere tutta l’Ucraina. Non si accontenterà dell’Est del Paese. Se si fermerà, sarà solo per riorganizzare l’esercito e poi tornare all’attacco. Il conflitto in futuro potrebbe estendersi alla Moldavia e agli Stati Baltici".

Ma perché prendere Mariupol è così importante per i russi?

"Conquistare la città permetterebbe a Mosca di unire la Crimea al Donbass. Inoltre la città, che era riuscita a resistere anche all’invasione del 2014, ha un significato simbolico".

Cosa ha impedito fino a ora ai russi di prendere la città?

"Gli ucraini stanno combattendo ovunque con determinazione e hanno avuto otto anni per rendere Mariupol una fortezza".

Quanto possono resistere?

"È impossibile da dire: potrebbero essere giorni come settimane. L’Ucraina non ha le forze per rompere l’assedio. Inviare in supporto le truppe che ora si trovano sul fronte orientale significherebbe dare la possibilità ai russi di avanzare su quel lato e accerchiare altre città. Mariupol potrà combattere finché avrà armi, cibo e acqua. Ma quando quest’ultima finirà, cadrà molto velocemente".

Cosa succederà se Mariupol dovesse cadere?

"Per la città sarà terribile, succederanno cose davvero molto brutte. Poi la Russia riorganizzerà le proprie truppe per continuare l’offensiva e puntare su Zaporizhzhia. Molto dipenderà da quante perdite gli ucraini riusciranno a infliggere ai russi. Inoltre il Cremlino dovrà lasciare molti soldati per tenere sotto controllo la città. Cosa che, come si è vista a Kherson, non è affatto facile".

Per far cadere Mariupol l’esercito russo potrebbe usare armi chimiche o nucleari?

"Putin potrebbe usarle indipendentemente da Mariupol. È qualcosa che mi preoccupa molto".

Perché?

"Se dovessero essere utilizzate armi di distruzione di massa senza che ci sia una risposta da parte dell’Occidente, questo significherà che qualunque potenza nucleare potrebbe sentirsi legittimata a usarle".

Una no-fly zone imposta dalla Nato potrebbe funzionare?

"Significherebbe entrare in conflitto diretto con la Russia. È un’idea a cui dobbiamo iniziare a pensare con franchezza. Fino a che punto possiamo evitare lo scontro?"

Secondo lei?

"Se la Russia dovesse usare armi di distruzione di massa, penso che la Nato e l’Occidente dovrebbero intervenire".

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