Parigi, 26 aprile 2024 – Le proteste pro Gaza degli universitari americani contagiano la Francia. Un gruppo di studenti – si parla di decine – occupa da ieri sera la sede di Sciences Po, uno degli atenei di élite più prestigiosi del Paese, sulla scia delle contestazioni di Columbia, New York University, e degli altri campus statunitensi. A guidare l’agitazione sono gli attivisti del ‘Comité Palestine’ (Comitato Palestina), che hanno bloccato gli accessi all’ingresso.
La polizia era già intervenuta mercoledì, sgomberando un cortile di un edificio secondario dell’ateneo, dove erano state montate delle tende in solidarietà agli sfollati di Gaza. Oggi la protesta ha cambiato passo, andando in scena la sede di Rue Saint-Guillaume, nel cuore della rive gauche, tra le zone più chic di Parigi. “Non ci muoviamo, restiamo qui”, scandiscono gli studenti in uno degli slogan urlati dalle finestre del palazzo, dove è appesa anche una bandiera palestinese.
La direzione dell’ateneo ha espresso “ferma condanna”. Intervistato dall'emittente Lci, il presidente del Consiglio Rappresentativo delle Istituzioni Ebraiche di Francia (Crif), Yonathan Arfi, dice che la protesta a Sciences Po non ha “nulla di massiccio” ma è comunque “rischiosa”. “È pericoloso – ha detto – perché l'università ha una funzione simbolica nelle società. Ciò che accade negli atenei non riguarda solo il mondo studentesco ma ha un riflesso sull'insieme della nostra vita politica e intellettuale”.
Sciences Po non è l’unica università in agitazione. Ieri oltre oltre 150 studenti, in particolare dell'Università Paris 1, hanno manifestato in Place du Panthéon per protestare contro l'arrivo del presidente Macron all'Unione europea alla Sorbona. “Ci rifiutiamo di lasciare che Macron venga tranquillamente alla Sorbona in un momento in cui è in corso un genocidio in Palestina”, ha detto all’AFP Lorélia Fréjo dell’organizzazione studentesca Le Poing Levé Paris 1, citata dall’emittente BFMTV.