Mercoledì 24 Aprile 2024

Gas, Putin a Scholz: "Il blocco delle forniture non dipende dalla Russia"

Lunga telefonata tra il presidente russo e il cancelliere tedesco su vari temi, tra cui le spedizioni di grano e la centrale nucleare di Zaporizhzhya. Von der Leyen al Parlamento europeo: "Le sanzioni alla Russia restano"

Stazione di ricezione del gas a Lubmin, Germania (Ansa)

Stazione di ricezione del gas a Lubmin, Germania (Ansa)

Mosca, 14 settembre 2022 - Mosca non blocca le forniture di gas per l'Europa, è quanto ha assicurato il presidente Vladimir Putin in una telefonata avuta con il cancelliere tedesco Olaf Scholz. 

I problemi di flusso del gas non dipendono dalla Russia ma dalle sanzioni imposte dall'Europa: "La Russia era ed è rimasta un fornitore di energia affidabile, adempiendo a tutti i suoi obblighi contrattuali. - ha spiegato il leader russo - Le interruzioni, come quelle nel funzionamento del gasdotto Nord Stream 1, sono state causate da sanzioni anti-russe che ne ostacolano la manutenzione tecnica. Le autorità dei paesi interessati hanno chiuso le rotte di approvvigionamento del gas attraverso l'Ucraina e la Polonia e si sono rifiutate di mettere in funzione il gasdotto Nord Stream 2, tentendo di incolpare la Russia per i problemi di approvvigionamento energetico in Europa. E questo è abbastanza cinico". 

Putin con Scholz ha affrontato anche il tema delle spedizioni di grano, e le preoccupazioni mondiali sulla sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhya.

Il Cremlino, in una nota stampa, ha reso noto alcuni dettagli della lunga conversazione. "Vladimir Putin - si legge -  ha richiamato l'attenzione del cancelliere federale sulle gravi violazioni del diritto internazionale umanitario da parte ucraina, i continui bombardamenti di Le città del Donbas che provocano morti tra i civili e il danneggiamento delle infrastrutture civili". 

Riguardo a Zaporizhzhya il presidente russo ha spiegato in dettaglio le misure adottate in coordinamento con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, per garantire la protezione fisica della centrale nucleare, accusando invece Kiev di continui "attacchi missilistici" nella zona della centrale.

Von der Leyen: "Le sanzioni alla Russia restano" 

"Le sanzioni contro la Russia sono lì per restare", sono state le parole della presidente della Commissione Ursula von der Leyen al Parlamento europeo nel suo discorso sullo "stato dell'Unione". Solidarietà è stata la parola chiave dell'intervento: verso l'Ucraina, in termini di sostegno militare, economico, finanziario all'Ucraina, e solidarietà tra europei per fronteggiare la difficile crisi economica e gli effetti della guerra in Ucraina. Le sanzioni stanno avendo il loro effetto: "il settore finanziario della Russia è finito in rianimazione", ha affermato la presidente della Commissione europea. Un articolo di Bloomberg, basato sui dati del ministero delle finanze russo, ha confermato che le entrate di petrolio e gas di Mosca sono scese ai minimi da quasi un anno, nonostante il forte aumento dei prezzi: gli introiti provenienti dai combustibili fossili, che rappresentano oltre un terzo del budget nazionale russo, sono scesi a 671,9 miliardi di rubli (11,1 miliardi di dollari) ad agosto, toccando il livello più basso da giugno 2021. 

Ma dopo il blocco delle forniture, sostituire il gas russo non sarà facile: "Abbiamo concordato lo stoccaggio congiunto. Ora siamo all'84%: stiamo superando il nostro obiettivo. Ma purtroppo non basterà. Abbiamo diversificato dalla Russia a fornitori affidabili. Stati Uniti, Norvegia, Algeria e altri. L'anno scorso, il gas russo ha rappresentato il 40% delle nostre importazioni di gas. Oggi è sceso al 9% di gasdotto", ha spiegato Ursula von der Leyen al Parlamento europeo.

La von der Leyen ha assicurato che la Commissione europea intende creare una "task force" per elaborare una strategia su "come possiamo operare per abbassare in maniera ragionevole il prezzo del gas". Inoltre la Ue dovrà decidere chi tra fornitori è da considerare "affidabile", e chi è da ritenersi "non affidabile".