Giovedì 3 Ottobre 2024

Francia, lezione su dipinto del Cesari con 5 donne nude: studenti musulmani protestano e accusano di razzismo l’insegnante

Il caso nello stesso liceo di Samuel Paty, l’insegnante assassinato nel 2020 per aver mostrato ai suoi studenti alcune caricature di Maometto tratte da 'Charlie Hebdo'

Il quadro 'Diana e Atteone' del pittore Giuseppe Cesari

Il quadro 'Diana e Atteone' del pittore Giuseppe Cesari

Parigi, 12 dicembre 2023 - Una insegnante di scuola media in Francia è finita nella bufera per aver tenuto una lezione di francese sul quadro 'Diana e Atteone', del pittore Giuseppe Cesari, uno dei maggiori esponenti del tardo manierismo. Il dipinto, che rappresenta un passaggio delle Metamorfosi di Ovidio durante il quale Atteone sorprende la dea Diana e le ninfe durante un bagno, ha scandalizzato diversi studenti musulmani della scuola media 'Jacques-Cartier d'Issou' nel dipartimento delle Yvelines (in periferia di Parigi). A scioccare i giovani sarebbero state le donne nude rappresentate dal pittore rinascimentale.

Ma non basta, alcuni studenti islamici giovedì scorso, oltre a contestare le cinque donne svestite, hanno anche accusato l'insegnante di aver fatto dichiarazioni razziste e islamofobe. Un'accusa pesante respinta dalla professoressa e dal rettorato di Versailles, e infine ritirata dai giovani.

Ma la Francia è molto sensibile alla questione, dopo l'omicidio di Samuel Paty, insegnante dello stesso liceo assassinato il 16 ottobre 2020 per aver mostrato ai suoi studenti alcune caricature di Maometto del 2012 tratta dal giornale satirico 'Charlie Hebdo'.

Così per protesta gli insegnanti da venerdì scorso hanno deciso di esercitare il loro 'droit de retrait' (diritto di recesso, ndr) che permette in Francia al dipendente di rifiutare di riprendere il lavoro di fronte a una situazione di 'pericolo grave e imminente per la propria vita o la propria salute'.

Ma le proteste sono state solo la goccia di una situazione tesa dove i professori lamentano malessere e violenze tra i giovani. Sophie Vénétitay, la segretaria generale del sindacato degli insegnanti Snes-Fnsu, ha detto a Le Monde che un genitore di uno studente "ha inviato una e-mail al preside della scuola sostenendo che suo figlio non aveva avuto il diritto di esprimersi durante 'l'ora di vita in classe' (che è stata introdotta in Francia nel 2002 per favorire il dialogo tra studenti e insegnanti) e minacciando il preside di querela". E ha aggiunto: "Queste proteste di classe insieme alle bugie degli studenti hanno avuto un eco particolarmente negativo tra gli insegnanti". Da allora il rettore e il suo vice sono in malattia.

Il ministro dell'Istruzione, Gabriel Attal ha deciso oggi l'avvio di un "procedimento disciplinare nei confronti degli studenti che sono stati responsabili di questa situazione e che d'altronde hanno riconosciuto i fatti".