Mercoledì 24 Aprile 2024

Epstein, Nyt: "Le guardie dormivano la notte del suicidio"

Le falle nella sorveglianza carceraria evidenziate dall'inchiesta sulla morte del miliardario: i due agenti avrebbero falsificato il rapporto per coprire un loro errore

Jeffrey Epstein (Ansa)

Jeffrey Epstein (Ansa)

New York, 14 agosto 2019 - Jeffrey Epstein non è stato sorvegliato la notte del presunto suicidio perché le due guardie che avrebbero dovuto controllarlo ogni 30 minuti si sono addormentate. Lo scrive il New York Times, citando fonti investigative. I due agenti del carcere federale di Manhattan, dove era detenuto il finanziere accusato di abusi e violenze su minorenni, sono stati sospesi e messi in congedo amministrativo: si sospetta che abbiano falsificato il rapporto relativo a quella notte per coprire il loro errore. Nella sorveglianza effettiva ci sarebbe un buco di tre ore: i video delle telecamere non confermano infatti tutti i controlli che sono stati messi a registro. E' stato rimosso anche il direttore del Metropolitan correctional center, trasferito ad altro incarico. Il miliardario 66enne era stato inserito nel protocollo del 'suicide watch' in seguito a un precedente e sempre presunto tentativo di suicidio.

Sia l'Fbi, sia il dipartimento di Giustizia, stanno indagando sulla morte di Epstein che desta dubbi fra istituzioni e opinione pubblica. In molti pensano che potesse far comodo a qualcuno. "Sapesse quanto materiale scottante ho su molti potenti...", diceva il finanziere un anno fa a James Stewart del New York Times. Il Bureau ha anche perquisito la sua isola caraibica privata, Little St. James. Luogo che, secondo i media, nel corso degli anni avrebbe avuto soprannomi come 'isola dei pedofili' e 'isola delle orge'. Diversi i computer sequestrati. E al vaglio degli investigatori c'è soprattutto il famoso 'black book', una rubrica che potrebbe assumere i contorni di una vera e propria lista nera. 

Il black book e l'aereo privato

Lista già pubblicata nel 2015. Dentro - secondo quanto riporta il New York Magazine - c'è di tutto, centinaia e centinaia di nomi tra quelli delle vittime degli abusi sessuali e quelli dei contatti di lavoro e social. Così come pieno zeppo di nomi noti e del jet set è il registro di volo dell'aereo privato di Epstein, quel 'Lolita Express' che traghettava gli amici di Epstein sull"isola del peccato". 

Nell'elenco compaiono big del cinema, da Woody Allen, a Kevin Spacey, a Bill Cosby - tutti travolti da scandali sessuali -, star della musica come Mick Jagger, il principe Andrea d'Inghilterra, amico personale di Epstein, e della sua ex moglie Sarah Ferguson. C'è persino Charles Spencer, il fratello di Lady Diana.

Tony Blair, Henry Kissinger e Ted Kennedy fra i politici. C'è Bill Clinton, che più volte avrebbe volato sul Boeing di Epstein. E poi il presidente Trump, Steve Bannon, Michael Bloomberg, Richard Branson, Rupert Murdoch. Insomma, per dirla con le parole del sindaco di New York, Bill De Blasio, il fatto che Epstein non possa più coinvolgere altre persone "è fin troppo conveniente". Per molti.