
Kim Jong-un, leader della Corea del Nord (Ansa)
Roma, 6 settembre 2017 - Il governo giapponese ha rivisto la stima del test nucleare realizzato lo scorso fine settimana dalla Corea del Nord, il sesto e più potente mai realizzato dal regime di Kim Jong-un: secondo Tokyo la potenza è di 160 chilotoni, equivalenti a dieci volte la detonazione della bomba atomica sganciata sulla città di Hiroshima nel 1945. "L'esplosione è stata largamente superiore a quella dei test precedenti, ha detto il ministro della Difesa Itsunori Onodera - e non possiamo escludere che si tratti di una bomba all'idrogeno. Il regime di Pyongyang si sta evolvendo sia nello sviluppo balistico dei missili che nella tecnologia nucleare".
Le nuove stime si basano sulle rilevazioni delle analisi sismiche da parte di una commissione che promuove la ratifica del Trattato sullo smantellamento degli arsenali atomici. L'istituto ha osservato una magnitudo di 6.1 durante il test nucleare, da un'iniziale stima di 5.8 e 6.0. Il governo di Tokyo aveva inizialmente valutato la forza della detonazione a 70 chilotoni, largamente superiore al precedente esperimento del regime di Pyongyang. Le bombe sganciate dagli Stati Uniti sulle città di Hiroshima e Nagasaki nell'agosto del 1945 avevano una potenza rispettivamente di 16 chilotoni e 21 chilotoni. Un chilotone corrisponde all'energia rilasciata dall'esplosione di una quantità di mille tonnellate di tritolo.
PUTIN: NO A SANZIONI - Intanto il presidente sudcoreano Moon Jae-in si è rivolto all'omolo russo Valdimir Putin per chiedere aiuto contro quello che rappresenta un rischio per la "sicurezza globale". "La situazione politica globale è diventata molto seria a causa delle ripetute provocazioni di Pyongyang", ha affermato Moon nel bilaterale avuto a Vladivostok, a margine del terzo Forum economico orientale. "Credo che la situazione - ha detto Moon nel resoconto della Yonhap - possa entrare in una fase incontrollabile se non si fermano le provocazioni". Il presidente ha ribadito la sua contrarietà alle sanzioni nei confronti del regime di Kim Jong-un: "È impossibile risolvere il problema della Corea del Nord solo con le sanzioni: non dobbiamo mettere la Corea del Nord all'angolo, bisogna mantenere la lucidità". Putin ha confermato che Mosca "non riconosce lo status di potenza nucleare alla Nord Corea".