Giovedì 25 Aprile 2024

Pnrr, Fitch: "Rinegoziare? Non ci sono margini"

L'agenzia di rating: "Serve crescita e riduzione del debito"

Roma, 6 ottobre 2022 - Il prossimo governo italiano "erediterà una situazione fiscale più forte del previsto, ma il rilancio della crescita, anche attraverso l'efficace dispiegamento dei fondi  NextGenerationEU (NGEU), rimane fondamentale per una riduzione duratura del debito". Lo afferma una analisi di  Fitch Ratings che parla di "uno spazio limitato per modifiche al piano di ripresa e resilienza" in un eventuale confronto con l'Europa. In ogni caso, "l'approccio del prossimo governo a qualsiasi potenziale rinegoziazione sarà importante sia per la crescita che per il sentiment del mercato".

Fitch prevede anche un calo del Pil reale nel 2023 a -0,7% e si evidenzia "il rischio che l'annuncio di disavanzi più elevati possa innescare una reazione avversa del mercato". Qual è il quadro dell'Italia che ci consegna l'agenzia internazionale di valutazione del credito? Che da un lato se il prossimo governo italiano dovesse scegliere "di dare priorità alla crescita e di rimandare il consolidamento" dei conti pubblici, per il nuovo esecutivo ci sarebbe comunque la necessità di "adattarsi a tassi di interesse più elevati e a prospettive di crescita più deboli per via della crisi energetica". Dall'altro se si sceglierà di diminuire il rapporto debito/PIL "il margine di manovra fiscale sarà molto limitato".

Una doppia forbice che evidenzia come i fondi NGEU siano ancora più importanti per migliorare le prospettive di crescita". Giorgia Meloni e altri esponenti di Fdi "hanno espresso il desiderio di rinegoziare parti del Pnrr ma non hanno specificato quali" si osserva da Fitch che definisce però "improbabile che la Commissione europea dimostri molta flessibilità sulle riforme strutturali". "Ciò significa che c'è un percorso stretto per la rinegoziazione del Piano, con il rischio di un confronto che porterebbe solo a piccoli cambiamenti", conclude l'agenzia.