Pnrr, Meloni - Draghi: quale è il vero problema?

La futura premier: "Nessuno scontro". Ma con la guerra e il caro energia il quadro economico è stravolto

Roma, 6 ottobre 2022 - "Nessuno scontro con Mario Draghi sul Pnrr ma dobbiamo fare ancora meglio. Lo diciamo con spirito costruttivo". Lo ha detto Giorgia Meloni davanti a "Porta a Porta". Nessuna  schermaglia insomma sul Pnnr ma un normale passaggio di consegne tra la futura premier e il suo predecessore. Fair play sì ma qualche problema c'è perché il processo di transizione tra il vecchio e il nuovo governo avviene in un una situazione di piena emergenza per l'economia italiana. Colpa della guerra in Ucraina e dell'emergenza energetica che hanno portato i prezzi alle stelle delle materie prime. 

Il fattore tempo

La conferma  confermano anche le parole che Isabella Rauti consegna ai microfoni di 24 Mattino su Radio 24."Il presidente Draghi ha sottolineato che per quanto riguarda il Pnrr è tutto in ordine - spiega la senatrice di Fratelli d'Italia - ma in realtà non è esattamente così perché ci sono molti decreti attuativi fermi, ci sono molti progetti ancora da rendicontare. Quindi c'è un certo ritardo che va recuperato. C'è una volontà positiva che è quella ovviamente di non perdere i finanziamenti, non perdere questa possibilità". 

L'aumento dei costi

L'altra variabile che rischia di complicare la messa a terra dell'immenso Piano nazionale di ripresa e resilienza - 191,5 miliardi di euro, da impiegare nel periodo 2021-2026, dei 68,9 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto - è il caro energia diretta conseguenza della guerra in Ucraina. Semplificando è successo che nei mesi scorsi le aziende hanno firmato accordi sulla base di prezzi che ora sono lievitati e questo ha portato a uno "stallo" con le imprese che (giustamente) prendono tempo per valutare se il gioco in fondo vale ancora la candela. E le ripercussione si vedranno già sulla seconda tranche di aiuti in arrivo da Bruxelles.