Lunedì 17 Giugno 2024
FABRIZIO MORVIDUCCI
Elezioni

La voce del Parlamento Ue: "I giovani devono capire il senso di essere europei"

Lo spagnolo Jaume Duch alla conferenza The State of the Union a Firenze "Molti danno la democrazia per scontata. Serve una memoria condivisa".

La voce del Parlamento Ue: "I giovani devono capire il senso di essere europei"

La voce del Parlamento Ue: "I giovani devono capire il senso di essere europei"

"I valori che hanno dato vita all’Europa nascono da una memoria condivisa. E dalla convinzione che la democrazia non debba essere data per scontata". Il portavoce del Parlamento europeo, Jaume Duch Guillot, ha dato il senso dell’impegno dell’Unione a sostegno delle giovani generazioni e della partecipazione al voto del 8-9 giugno.

La campagna "Usa il tuo voto" promossa in tutti i Paesi Ue, spinge sul concetto che la memoria deve essere uno strumento di consapevolezza. Come è stata recepita?

"Usa il tuo voto, o gli altri decideranno per te. È questo il messaggio del nostro video di 4 minuti che raccoglie storie di vita reali, tramandate dai nonni ai nipoti. Storie diverse che vanno dalla seconda guerra mondiale alle invasioni dei carri armati russi nei Paesi dell’Est Europa. Senza la memoria, senza la consapevolezza di quei fatti tramandati alle giovani generazioni non ci sarebbe l’Europa, non ci sarebbe la democrazia. Per questo occorre esercitarla attraverso l’atto fondamentale di ogni cittadino: il voto".

Perché le giovani generazioni non ‘sognano’ più di essere europee?

"Il problema di oggi con le nuove generazioni è che danno per scontato l’essere cittadini europei. Non danno importanza a questa appartenenza che pure è costata sacrifici a chi li ha preceduti. Le elezioni arrivano proprio in una fase del mondo mai così complicata dalla Seconda guerra mondiale. Il valore di una scelta, la consapevolezza del ruolo primario della democrazia non può essere dimenticato".

La situazione internazionale indica chiaramente che, se vuole sopravvivere come entità politica, l’Europa deve fare uno scatto in avanti. Quali sono i passi fondamentali?

"Il Parlamento comunitario ha dato segnali chiari ai cittadini. Tutti noi vediamo quanto sia complicata la fase che il mondo sta attraversando con una guerra in corso che non solo è ai nostri confini, ma mette a rischio i nostri valori base di libertà e pace. Nei prossimi anni dobbiamo pensare a un sistema di difesa comune, non possiamo dipendere da altri Stati. Attualmente c’è grande incertezza, non solo per l’imminenza delle presidenziali negli Stati Uniti, ma anche per le mosse di Cina e Russia. Il primo passo comunque sarà strutturare una industria della difesa su base comune".

Ma non c’è solo la difesa.

"In questa fase nel quale il multilateralismo è messo in crisi, non possiamo dipendere da altri Paesi. La difesa è ovviamente il punto di partenza, ma il tema si pone anche rispetto all’accesso all’energia, o alla disponibilità di alcuni prodotti basici. Basti pensare alla carenza di chip per l’industria dell’auto o di mascherine in pandemia".

Iniziative come The State of the Union in corso a Firenze servono a diffondere i valori dell’Europa?

"Le città come Firenze, che ospitano sedi istituzionali dell’Europa (l’Istituto Universitario Europeo, ndr), hanno una grande responsabilità: guidare i giovani e far loro capire con pienezza il senso di essere europei".