Venerdì 26 Aprile 2024

Bugie sui social. Una risata le seppellirà

Ogni tanto ci vuole un comico per scuotere la politica. Grillo aveva dato una spallata ai vecchi poteri (anche se sul risultato ci sarebbe da dire: ma lasciamo perdere) e ora arriva Maurizio Crozza a smascherare il nuovo potere, quello travestito da democrazia diretta. E cioè l’informazione sui social, da una parte incontrollata, dall’altra controllatissima dai veri Nuovi Potenti.

Perché questo è il primo punto: le informazioni che circolano sui social sono libere (e siamo tutti contenti) ma sono anche senza alcun filtro, senza alcuna garanzia non dico di veridicità, ma neppure di origine certa. Chi scrive sui social? Tutti e nessuno. Gente con nomi e cognomi e anonimi. Gente che ha accesso alle fonti di informazione (pochissimi) e gente che inventa di sana pianta (moltissimi). Ma siccome in questo nuovo mondo che è la Rete "uno vale uno", quello che scrive una fonte autorevole conta come quello che scrive un matto o un bugiardo seriale; o, peggio, uno che ha interesse a far circolare notizie false.

E qui arriviamo al secondo punto. Se è vero che non c’è alcun controllo sulle notizie che circolano, è vero anche che ci sono autentici centri di potere che possono moltiplicare fake news per delegittimare qualche avversario e favorire qualche amico. Mai come adesso il potere di condizionamento su un’elezione (ma, più in generale, sulla vita) è stato così forte: e soprattutto, mai è stato così occulto. Chi controlla e dirige tutto? Chi ci fa credere di essere liberi quando in realtà non siamo mai stati così condizionati? Partendo dalla storia di uno sconosciuto paesino del Galles, Ebbw Vale, l’altra sera (sul Canale Nove) Maurizio Crozza ci ha fatto capire quanto siamo stati imbrogliati prima di votare per l’Europa. Non stupisca che un giornale dedichi tanto spazio a un comico: spesso, nella storia, ci sono voluti proprio loro per svegliare un popolo.

Un popolo che adesso è intorpidito dalla sbornia dei social. E per svegliarsi non deve tornare al passato, ma fare quello che ha suggerito lo stesso Crozza: stiamo pure connessi a Facebook, ma soprattutto connettiamo il cervello alla realtà. E scegliamo le fonti alle quali ci abbeveriamo.