Mercoledì 24 Aprile 2024

A chi tocca ora far ripartire la nostra Italia

Firmati i decreti che dovranno regolare il ritorno a una vita più o meno normale, il premier ha di fatto ripetuto che adesso tocca a noi. Cioè a noi cittadini, che dovremo essere ligi nel rispettare tutte le norme di sicurezza. È vero. Ma non è che, finora, arginare l’epidemia sia toccato a qualcun altro. Non è che siano arrivate cure miracolose o un improbabile vaccino a tempo di record. Siamo stati tutti noi, restandocene disciplinatamente in casa per due mesi abbondanti, a fermare il contagio. I sacrifici li hanno fatti tutti i cittadini, soprattutto quelli che appartengono alle categorie economiche più penalizzate.

Certo adesso noi italiani siamo tenuti a fare ancora di più, cioè a essere sempre meno italiani (quanto ad allergia alle regole) e sempre più tedeschi o svedesi (quanto a senso civico). Ma tocca anche a qualcun altro. Tocca al governo assicurare una sanità pubblica che non si regga più solamente sulla bravura e perfino sull’eroismo di medici e infermieri; con un piano di prevenzione – tracciamento dei contagi, chiusure dei focolai, test a tappeto sulla popolazione – ben diverso da quello improvvisato e dilettantesco che è andato in scena tre mesi fa. Tocca al governo anche e soprattutto sostenere un’economia che ha subito ferite gravissime, in diversi casi mortali. L’Italia è ben più indebitata della Germania (per fare un esempio) e ha meno soldi pubblici da distribuire, ma il governo può fare molto estirpando quel cancro burocratico che paralizza le imprese. Giuseppe Conte ha gestito molto bene la fase 1, quella del lockdown, frenando l’epidemia e rassicurando gli italiani. Ora deve stare attento alla fase 2, quella della ripartenza economica. Perché si fa presto a passare da salvatore della patria a capro espiatorio. Tocca all’opposizione un ruolo che non sia solo di critica pregiudiziale, ma soprattutto di stimoli e di proposte. È questo che deve fare un’opposizione che abbia a cuore il bene del Paese e non i sondaggi. Tocca agli scienziati trovare terapie efficaci in attesa del vaccino, lavorando tutti insieme nell’interesse dell’umanità, e non solo in quello della propria gloria personale o del business di qualche colosso. Insomma tocca a tutti noi – cittadini, scienziati, governo e opposizione – essere una cosa sola nella difficoltà, pensando che ciascuno ha dei diritti, ma anche dei doveri. So che è retorica, ma è così.