Mercoledì 24 Aprile 2024

Turismo, i numeri dell'estate: netta ripresa, +15,5% sul 2021. Ma aspettative deluse

Secondo Confesercenti, i pernottamenti sono però ancora sotto i livelli del 2019 del 6,9%. In calo anche gli stranieri -20,2%

Con l’autunno ormai alle porte, è tempo di fare i conti con i risultati del turismo estivo. Seppure il settore abbia registrato una ripresa importante rispetto al 2021, le attese sono rimaste deluse. Per quest’estate, infatti, le aspettative erano di recuperare i livelli del 2019, ma una serie di fattori ha giocato a sfavore del turismo. Da una parte i rincari energetici che hanno ridotto i margini delle attività ricettive. Dall’altra, il caro carburanti, l’ondata di contagi di fine giugno, le difficoltà degli aeroporti - con centinaia di voli cancellati - e la corsa dell’inflazione hanno indebolito la domanda. Insomma, il bilancio della stagione estiva è in chiaroscuro.

Secondo l’indagine di Assoturismo Confesercenti, realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze, nel trimestre estivo (da giugno ad agosto) le presenze nelle località turistiche sono aumentate del 15,5% sul 2021. L’incremento è stato determinato soprattutto dagli stranieri (+35,4%), mentre gli italiani hanno inciso poco (+5,1%). Nel complesso, hanno passato le proprie vacanze in Italia 49 milioni di persone, per un totale di 198,8 milioni di pernottamenti. Certo si tratta di numeri importanti ma che messi in prospettiva appaiono meno entusiasmanti: rispetto al 2019, i pernottamenti sono calati del 6,9% mentre gli arrivi di turisti stranieri del 20,2%.

Per Confesercenti, il trimestre estivo ha comunque segnato un "ritorno alla normalità" e ha evidenziato un "importante consolidamento della crescita dei flussi turistici". Per quanto riguarda i turisti stranieri, hanno scelto di passare le vacanze in Italia soprattutto cittadini tedeschi, francesi, olandesi, ma anche americani e inglesi. Gli aumenti più importanti della presenza di stranieri si sono registrati nelle regioni del Nord Ovest (+18,5%), del Nord Est (+16,8%) e del Centro (+16,2%), mentre per quelle del Sud e delle Isole la crescita stimata è del +10,3%.

Ma quali sono le mete che hanno registrato l’aumento maggiore? Sia per gli stranieri che per gli italiani, il recupero più importante si è avuto in quelle destinazioni che erano state più penalizzate dalla pandemia: città e centri d’arte, con una crescita dei pernottamenti del 31% sul 2021. Questo mentre le località marine e montane hanno registrato una crescita dell’11% sul 2021, quelle vicine ai laghi del 21,9%. Il turismo rurale e collinare ha segnato un +20,5% e le aree termali hanno incrementato gli arrivi del 18,1%. La stagione, però, non è ancora conclusa. Manca ancora settembre. Anche se i dati definitivi, ovviamente, non sono disponibili, Confesercenti ha stimato un aumento di 2,7 milioni di pernottamenti sul 2021, per un totale di 44,3 milioni. Le imprese delle città d’arte sono quelle che hanno già avuto il maggior numero di prenotazioni: +15,9%.