Sabato 27 Aprile 2024

Tiene il mercato dei surgelati grazie al consumo fuori casa Boom della carne sottozero

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MILANO

SE il 2017 è stato l’anno dei record, il calo contenuto delle vendite nel 2018 ha confermato che il settore è ormai maturo anche in Italia. Parliamo dei surgelati: un mercato che vale almeno 4,3 miliardi con 838.580 tonnellate di prodotti ‘sottozero’ acquistate, in particolare vegetali (rappresentano da soli quasi la metà dei prodotti venduti), ittici, patate e pizze. Dalla fotografia scattata come ogni anno dall’Iias, l’Istituto Italiano Alimenti Surgelati, con il ‘Rapporto annuale sui Consumi dei prodotti surgelati’ emerge anche la crescita del canale catering, che in valori assoluti ha superato le 315.000 tonnellate, «registrando nel 2018 un +1,6% rispetto all’anno precedente, mentre il consumo in casa ha raggiunto quota 523.580 tonnellate», come spiega Vittorio Gagliardi, presidente di Iias.

LONTANO dalle mura domestiche i surgelati negli ultimi anni hanno registrato tassi di crescita quasi doppi. In altri termini: cresce l’utilizzo da parte degli chef: «Nei menù dei ristoranti – afferma lo chef e conduttore televisivo Simone Rugiati – i prodotti surgelati sono indicati con un asterisco, che deve essere interpretato come sinonimo di garanzia. Sia chef che li usa che il consumatore che li sceglie, sa che prodotti sta usando o acquistando. Ne conosce tutte le caratteristiche nutrizionali, le qualità, ma anche la provenienza controllata. Spesso è meglio utilizzare un surgelato buono che un fresco cattivo».

I RISULTATI registrati in Italia, comunque, sono ancor ben lontani da quelli raggiunti oltre Manica: in Gran Bretagna, nel 2018 sono state acquistate 2.097.089 tonnellate di alimenti surgelati (il 2% in più rispetto al 2017), con un fatturato pari a quasi 7,2 miliardi di euro. Del resto, il consumo pro-capite annuo di frozen food in Uk, nel solo canale retail, è pari a 31,5 chili: quasi 4 volte gli 8,6 chili del retail in Italia – a cui si aggiungono i 5,2 kg del catering, per un totale di 13,8 kg di consumo pro-capite complessivo nel nostro Paese.

TRA LE SINGOLE tipologie di prodotti, sono sempre i vegetali a confermarsi in testa ai consumi dell’intero comparto (47,5% del totale), raggiungendo nel 2018 quota 398.310 tonnellate. Contro ogni attesa, il 2018 segna anche una ripresa del segmento delle carni, in particolare bianche. Complessivamente, i consumi di carni rosse e bianche hanno totalizzato 27.265 tonnellate (+3,5% rispetto al 2017). L’aumento –- rilevante soprattutto per le carni bianche (+4,9%) – ha riguardato, per la prima volta dopo anni, anche le carni rosse (+0,5%) e ha interessato sia il retail sia il catering.

E I SEGNALI che arrivano dai primi mesi del 2019 sono positivi: «I vegetali recuperano con un +0,4% sul 2018 (registrando un’interessante crescita di passatizuppeminestroni pronti al consumo) – aggiunge Vittorio Gagliardi – Prosegue il rilancio delle carni, in particolare bianche e le patate fermano la loro inspiegabile decrescita. L’ittico mantiene le posizioni conquistate mentre il mercato delle pizze così come quello dei ricettati rimangono stabili, ma strettamente connessi alla mutevole situazione economica italiana».

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