Giovedì 25 Aprile 2024

"Eridania lavora per un futuro che chiede dolcezza"

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"IL FUTURO chiede dolcezza", come recita, puntando sulla proprietà più nota del suo prodotto di punta, il nuovo claim di un progetto di sostenibilità ambientale, sociale e nutrizionale varato da Eridania nel lontano 2013. E diventato col tempo, per quel leader nazionale del mondo dello zucchero che l’amministratore delegato Alessio Bruschetta contribuisce a guidare, molto più di un semplice piano di sviluppo industriale.

Bene parlare di futuro, ma i suoi primi passi ‘sostenibili’ Eridania li ha mossi, ormai, quasi dieci anni fa.

"Abbiamo imboccato questa strada nove anni fa, quando investire su questi temi e legarli all’immagine di un’azienda non era ‘obbligatorio’ come è oggi, bensì rispondeva a una precisa volontà. Quella di mostrare al consumatore come quello che si accingeva ad acquistare fosse ideato, realizzato, trasportato e distribuito secondo i più aggiornati criteri di responsabilità ecologica e di compatibilità con i bisogni della società. Perché, ben prima del ‘green washing’, eravamo consci che il consumatore merita innanzitutto rispetto".

Quindi, fatta questa premessa, da dove siete partiti materialmente?

"Ci onoriamo di essere la prima azienda italiana della dolcificazione ad avere sottoscritto i protocolli di certificazione volontari ‘Epd’ (Dichiarazione ambientale di prodotto), con riguardo al contenimento dei nostri impatti ambientali in fatto di materie prime, energia, rifiuti, emissioni e consumo idrico, ed ‘Lca’ (Analisi del ciclo di vita del prodotto). Poi, dal 2015, abbiamo scelto di intervenire anche sulla centrale termica del nostro stabilimento di Russi, abbattendone ulteriormente i consumi e le emissioni".

Ma queste non solo le sole certificazioni che potete vantare.

"Da molti anni possiamo fregiarci anche dei marchi Ifs e della famosa Iso 9001:2015, per la gestione e la sicurezza della qualità alimentare, e di standard di sensibilità verso l’impatto ambientale, le attitudini alimentari dei consumatori e il rispetto per i produttori come Bioagricert, VeganOK e Fairtrade. Poi, dal 2021, il nostro brand zuccheriero ‘Classico’ si è meritato l’ulteriore certificato ‘Epd Eridania Classico S-P-04943’, che permette di comunicare in modo ancora più oggettivo, trasparente e confrontabile il proprio impatto ambientale".

Come già avvenuto, nel 2013, per lo zucchero fine ‘Zefiro’. E la novità del packaging ‘parlante’? In che cosa consiste?

"Sulle nuove confezioni di zucchero, che dal mese scorso sono diventate il nostro primo ambasciatore, saranno riportati i numeri della sostenibilità Eridania, tra i quali la drastica riduzione delle emissioni di Co2 (-35%) negli ultimi 7 anni, il risparmio annuale di una quantità di acqua pari a 500 piscine olimpioniche e l’utilizzo del 100% di energia proveniente da fonti rinnovabili per il confezionamento dello zucchero Classico presso lo stabilimento di Russi. Di questo ‘parlano’ le nostre confezioni, con il punto di arrivo finale della carbon neutrality entro il 2050 e di un ulteriore -35% di Co2 (pari a 265mila tonnellate) entro il 2030".

Per fare tutto questo, tra le altre cose, è servita anche una rivoluzione della logistica.

"Dal 2017 abbiamo varato il collegamento su ferro tra i nostri impianti e il terminal ferroviario di Russi, per minimizzare l’impatto ambientale del trasporto primario sostituendo il trasporto su strada dai terminal intermodali di Segrate e Lugo con un percorso diretto su rotaia verso lo stabilimento ravennate. Così, a fronte di 130 mila km su strada in meno e di un aumento dell’8,5% dei volumi consegnati, le emissioni di Co2 si sono ridotte di circa 160 tonnellate su base annua, cioè del 40% in meno rispetto al passato, e di 2,15 kg di polveri sottili".

Accanto alla tutela ambientale, ci sono i versanti della sostenibilità sociale e nutrizionale.

"Sul primo fronte, possiamo citare il supporto alla Protezione civile di Bologna e Ravenna nella fornitura di dispositivi di protezione individuale durante i picchi pandemici, oltre alla stampa sulle nostre bustine del qr code che rimandava alla pagina della Croce Rossa per effettuare donazioni dirette. Mentre sul secondo, accanto alle linee di prodotti ‘Bio’, citerei il progetto ‘Scuola di dolcezza’, con i kit didattici sulla sana alimentazione spediti in 430 scuole primarie, per spiegare a 30mila alunni di un Paese in cui il 91% delle famiglie acquista zucchero almeno una volta l’anno che cosa sia e come vada consumato".

E il futuro di Eridania? Che cosa porterà?

"Detto che siamo un’azienda fondata nel 1899, riconosciuta come Marchio storico dal Ministero Sviluppo economico, il domani dell’industria alimentare dovrà viaggiare sui binari del rispetto per i nuovi stili di vita. E, per noi che tra 2010 e 2011 fummo i primi commercianti di zucchero ad entrare, ad esempio, nel settore dei dolcificanti sintetici e non, le novità di settore, ora, si chiamano Truvia, a base di stevia, e Zero, che ha zero calorie ma è dolce come lo zucchero. Il secondo anche in una versione rinnovata per cappuccino".

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