Mercoledì 24 Aprile 2024

Petrolio, perché il taglio dell'Opec avvantaggia la Russia. L'ira di Biden

Casa Bianca: "Delusi da decisione miope". Si attende un aumento dei prezzi, ma l'effetto potrebbe essere limitato

La riunione Opec a Vienna (EPA)

La riunione Opec a Vienna (EPA)

Roma, 5 ottobre 2022 - L'Opec+ ha deciso di ridurre la produzione di petrolio di 2 milioni di barili al giorno: è il taglio più drastico dall'inizio della pandemia, corrispondente a circa il 2% della domanda globale. Una brutta notizia soprattutto per gli Stati Uniti e per l'Occidente, alle prese con la crisi energetica e con il rischio di recessione. La situazione è particolarmente scomoda per Joe Biden, in quanto la decisione potrebbe far schizzare i prezzi della benzina negli Usa a un mese dalle elezioni di midterm. Gli analisti concordano: il taglio è una grande vittoria per la Russia, che ha perso circa un milione di barili al giorno di produzione di petrolio dall'inizio della guerra a febbraio. La notizia ha affondato le Borse europee, che hanno chiuso tutte in rosso, Milano maglia nera con -1,5%. 

La mossa dell'Opec. E la Russia tira il fiato

Il taglio della produzione partirà da novembre, si legge in una nota, pubblicata a margine del vertice svolto oggi a Vienna. I partecipanti hanno preso la decisione "alla luce dell'incertezza che circonda le prospettive dell'economia globale e del mercato petrolifero e della necessità di migliorare la guida a lungo termine per il mercato petrolifero, in linea con l'approccio di successo di essere proattivi e preventivi, che è stato costantemente adottato dai Paesi partecipanti Opec e non Opec nella Dichiarazione di cooperazione". E la Russia cosa ci guadagnerebbe in tutto ciò? In realtà, il taglio limiterà la perdita di quote di mercato da parte di Mosca. Lo pensano gli analisti, concordi sul punti, e lo hanno confermato privatamente gli stessi delegati del cartello, riconoscendo uno sforzo senza precedenti da parte dei maggiori produttori di petrolio del mondo per aiutare collettivamente la Russia.  Ricordiamo che il 5 dicembre scatta l'embargo petrolifero nei confronti di Mosca da parte dell'Unione Europea. Tagliando così nettamente la produzione, l'effetto del blocco all'import di petrolio da parte dell'Europa avrà un effetto 'attenuato'.

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Casa Bianca: "Biden deluso da decisione miope"

"Il presidente è deluso dalla decisione miope dell'Opec di tagliare le quote di produzione mentre l'economia globale continua ad affrontare l'impatto negativo dell'invasione di Putin dell'Ucraina". Lo dichiarano il consigliere per la Sicurezza Nazionale, Jake Sullivan, e il direttore del National Economic Council, Brian Deese. "In un momento in cui mantenere la fornitura globale di energia è estremamente importante - si legge ancora nella dichiarazione diffusa dalla Casa Bianca - questa decisione avrà il maggiore impatto negativo sui Paesi a basso e medio reddito che già hanno difficoltà a causa dei prezzi elevati dell'energia". "Alla luce di questa azione, l'amministrazione Biden si consulterà anche con il Congresso su strumenti aggiuntivi ed autorità per ridurre il controllo dell'Opec sui prezzi dell'energia", aggiunge la dichiarazione, sottolineando come questo annuncio "ci ricorda perché sia così cruciale che gli Stati Uniti riducano la dipendenza degli idrocarburi stranieri". Secondo il Wall Street Journal, la decisione potrebbe minare anche il piano del G7 per limitare il prezzo del petrolio russo sul mercato globale, parte fondamentale della battaglia economica dell'Occidente contro Mosca. 

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Cnn, l'analista: forse non è un disastro

L'impatto del taglio, tuttavia, potrebbe essere limitato, per il fatto che alcuni membri 'più piccoli' dell'Opec facevano già fatica a soddisfare i target di produzione. E' la stima dell'analista di Rystad Energy Jorge Leon, citato dalla Cnn. Secondo Leon "è improbabile che la decisione sarà pienamente attuata da tutti i paesi, poiché il gruppo è già indietro di 3 milioni di barili al giorno. Rystad Energy stima, inoltre, che entro la fine dell'anno si creerà un eccesso di offerta sul mercato globale di petrolio, mitigando gli effetti del taglio sui prezzi. 

Cosa significa per l'Italia

"La decisione dell'Opec non rappresenta, nell'immediato, un guaio per l'Italia e per le famiglie, ma determinerà nelle prossime settimane un aumento progressivo dei prezzi di benzina e gasolio". Lo afferma il Codacons, precisando le conseguenze per i consumatori.  Il taglio della produzione, sottolinea l'associazione dei consumatori, "arriva quando i listini alla pompa dei carburanti avevano iniziato una lenta discesa - spiega il presidente Carlo Rienzi - La decisione invertirà questa tendenza determinando un graduale aumento dei prezzi di benzina e gasolio, con effetti negativi sia sui costi dei rifornimenti sia sull'inflazione". "Non crediamo che un intervento dell'Ue possa influire sulle decisioni dei produttori, e al contrario è necessario un intervento per contrastare qualsiasi speculazione sulla definizione dei listini dei carburanti alla pompa", conclude Rienzi.