Giovedì 25 Aprile 2024

Cos'è il Mes e perché Meloni non lo vuole. Le condizioni e i possibili scenari

Istituito nel 2012 con un trattato intergovernativo, concede, con precisi paletti, assistenza finanziaria agli Stati membri

“Che l'Italia non acceda al Mes lo posso firmare con il sangue”, ha detto a Porta a Porta la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Lo considera “poco utile” e di fatto l'Italia è l'unico paese a non aver ancora ratificato questo strumento. "Ma ci chiediamo perché il Mes non è mai stato usato da nessuno? Perché le condizionalità sono troppo stringenti e perché il Mes è un creditore privilegiato, cioè in caso di difficoltà è il primo a dover essere restituito", ha affermato la premier, spiegando di fatto il suo veto.

Giorgia Meloni (Ansa)
Giorgia Meloni (Ansa)

Dichiarazioni che hanno sollevato polemiche, con l'opposizione che punta il dito contro il governo. “Dire no al Mes – ha detto il deputato Pd Piero Fassino – significa rinunciare a 37 miliardi per la sanità e penalizzare anzitutto i più fragili. Non si fa propaganda spicciola sulla salute dei cittadini". “Bocciare senza appello il Mes, solo per provare a fare la voce grossa con Bruxelles, è desolante”, incalza Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera dei Deputati. A gennaio anche l'Italia, però, potrebbe ratificare la riforma del Mes perché altrimenti nemmeno gli altri Stati potranno accedervi. La ratifica in questo caso sarebbe accompagnata da una risoluzione in cui si afferma che l'Italia non vi farà ricorso. Altro scenario che potrebbe aprirsi, se l'Italia trovasse l'accordo di altri Stati, è quello di andare verso una nuova modifica del Mes, già ratificato da 18 paesi. I tempi però, si allungherebbero ulteriormente.

Cos'è il Mes

Il Mes è il Meccanismo europeo di stabilità. E' stato istituito nel 2012 con un trattato intergovernativo, al di fuori del quadro giuridico della Ue, dopo che l'Europa – e in particolare Grecia, Cipro, Irlanda e Portogallo - fu colpita, negli anni 2008-2009, dalla crisi dei debiti sovrani. La sua funzione fondamentale è concedere, sotto precise condizioni, assistenza finanziaria ai paesi Ue, che, pur avendo un debito sostenibile, trovino temporanee difficoltà nel finanziarsi sul mercato. In questo modo si scongiurerebbe o si ridurrebbe il rischio di default. La condizionalità varia a seconda dello strumento utilzzato. Ad esempio: per i prestiti assume la forma di un programma di aggiustamento macroeconomico, specificato in un apposito memorandum.  È invece meno stringente nel caso delle linee di credito precauzionali, destinate a paesi in condizioni economiche e finanziarie fondamentalmente sane ma colpiti da choc avversi.

Il Mes può prestare fino a 500 miliardi

Il capitale del Mes ammonta a 704,8 miliardi, di cui sono stati versati 80,5. Può prestare fino a 500 miliardi. Ogni Paese ha sottoscritto una propria quota: l'Italia ha versato oltre 14 miliardi e dovrebbe arrivare a versarne sino a 125,3 miliardi.

Il Mes sanitario

Con la pandemia è stato introdotto il 'Mes sanitario', i cui fondi devono essere destinati solo a sostegno della sanità. Per l'Italia sarebbero 37 i miliardi ai quali poter accedere.

Chi guida il Mes

Il Mes è guidato da un Consiglio dei governatori composto dai 19 ministri delle Finanze dell'area dell'euro. Il Consiglio assume all'unanimità tutte le principali decisioni, incluse quelle relative alla concessione di assistenza finanziaria e all'approvazione dei protocolli d'intesa con i paesi che la ricevono. Può operare a maggioranza qualificata dell'85 per cento del capitale qualora, in caso di minaccia per la stabilità finanziaria ed economica dell'area dell'euro, la Commissione europea e la Bce richiedano l'assunzione di decisioni urgenti in materia di assistenza finanziaria. I diritti di voto dei membri del Consiglio sono proporzionali al capitale sottoscritto dai rispettivi paesi. Germania, Francia e Italia hanno diritti di voto superiori al 15 per cento e possono quindi porre il loro veto anche sulle decisioni prese in condizioni di urgenza.

La riforma del Mes

Dal 2017 si è iniziato a parlare in Europa di una possibile revisione del trattato istitutivo del Mes. Il 27 gennaio 2021 la proposta di riforma è stata firmata dai 19 Paesi dell'area Euro. La proposta di riforma del trattato istitutivo del Mes interviene sulle condizioni necessarie per la concessione di assistenza finanziaria e sui compiti svolti in tale ambito, introducendo modifiche di portata complessivamente limitata. La riforma – scrive Bankitalia nelle sue Faq sul Mes – non prevede né annuncia un meccanismo di ristrutturazione dei debiti sovrani, non affida al Mes compiti di sorveglianza macroeconomica. La riforma, inoltre, attribuirebbe al Mes una nuova funzione, quella di fornire una rete di sicurezza finanziaria (backstop) al Fondo di risoluzione unico (Single Resolution Fund, Srf) nell'ambito del sistema di gestione delle crisi bancarie.

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