Mercoledì 24 Aprile 2024

Manovra in bilico Sindacati e partiti vanno all’assalto

Cgil, Cisl e Uil la bocciano. Seimila emendamenti al Senato. M5S difende il reddito di cittadinanza, la Lega non lo vuole

di Claudia Marin

Se non è un tentativo di riscrittura della manovra a lavori in corso, poco ci manca. Perché se Mario Draghi chiama a raccolta partiti e sindacati per blindare la legge di Bilancio il più possibile, il risultato, per ora, va nella direzione opposta. Dal taglio delle tasse al Superbonus, dal Reddito di cittadinanza alle politiche attive, dai vertici di Cgil, Cisl e Uil, come dalle delegazioni dei partiti è tutto un fiorire di richieste di correzione del pacchetto di finanza pubblica. Per non parlare della valanga di emendamenti presentati a migliaia dai gruppi al Senato. Enrico Letta si dice sicuro "che alla fine insieme troveremo l’intesa ed eviteremo l’assalto alla diligenza". Certo è che, dopo il primo incontro con la delegazione grillina, il ministro Stefano Patuanelli, dopo un’ora a colloquio con Draghi e i ministri Daniele Franco e Federico D’Incà, avvisa che il Movimento terrà fermi i suoi paletti: via il tetto Isee sulle villette e meno complicazioni burocratiche per il Superbonus e, soprattutto, nessuna altra modifica al Reddito di cittadinanza. Anche il premier, assicura Patuanelli, "è d’accordo con noi, il Reddito non si tocca, questo è il limite, non si può andare oltre".

Forza Italia, però, insisterà anche con Draghi, quando sarà il suo turno, per chiedere almeno altri due miliardi per ridurre il peso del fisco mentre la Lega andrà all’attacco del Reddito, per aggiungere risorse contro il caro-bollette. Un tema a dire il vero toccato da tutta la maggioranza anche con gli emendamenti. Un migliaio quelli di Fi, 950 dei 5s, circa 800 quelli del Pd solo per citarne alcuni. In totale sono 6.290. I Dem chiederanno anche, come Italia Viva, di rafforzare gli interventi contro la violenza sulle donne e di esonerare ancora bar e ristoranti dalle tasse per l’occupazione del suolo pubblico, per mantenere i tavolini all’aperto. Poi ci sarà da vedere come utilizzare il tesoretto dell’Irpef, che il primo anno costa meno dei 7 miliardi ipotizzati a regime: per i sindacati la risposta è chiara e tutte le risorse vanno spostate su "lavoratori dipendenti e pensionati" per dare risposte "ai redditi bassi", dice la Cgil prima dell’incontro con Franco al Mef.

Anche perché, sottolinea il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri, "la sensazione è di trovarci nella foresta di Sherwood con Robin Hood al contrario", che premia "i contribuenti che stanno fra i 60mila e i 200mila euro e "dimentica" pensionati, precari, "i rider, le cassiere part time, i lavoratori della logistica". Cioè quel "36% dei lavoratori dipendenti che sta tra zero e 15mila euro e un altro 30% di lavoratori che sta tra i 15 e i 26mila euro". Ma sul taglio delle tasse, però, i sindacati dovranno fare i conti con l’accordo politico raggiunto con i vertici dei partiti di maggioranza la settimana scorsa al Ministero dell’Economia.