Giovedì 25 Aprile 2024

Abiogen Pharma Italiani sì ma sempre più internazionali

Abiogen Pharma  Italiani sì  ma sempre più  internazionali

Abiogen Pharma Italiani sì ma sempre più internazionali

"LA NOSTRA STRATEGIA di internazionalizzazione non solo non cambia, ma è un modo per differenziare il rischio e continuare nella fase di crescita del gruppo, pur se con prudenza e attenzione, cogliendo le opportunità che il mercato ci propone". Così Prisca Di Martino, capo della International Business Unit di Abiogen Pharma di Pisa, società leader nell’area osteoarticolare e del metabolismo osseo, annuncia l’acquisizione del 97,09% dell’azienda svizzera EffRx pharmaceuticals che sviluppa e commercializza farmaci con indicazioni specialistiche, in particolare per patologie muscoloscheletriche e rare, presente in diversi mercati europei ed extraeuropei. La molecola principale di EffRx, alendronato sodico effervescente, appartiene a un gruppo di farmaci non ormonali denominati Bifosfonati. Il farmaco è distribuito da Abiogen pharma in licenza per l’Italia fin dal 2014. L’operazione di acquisto vale circa 24 milioni di euro.

Per Abiogen Pharma l’acquisizione, che segue quella della tedesca Altamedics alla fine del 2022, prosegue Prisca Di Martino, "consolida la strategia di internazionalizzazione avviata nel 2015 e costituisce un ulteriore passo verso il raggiungimento di un ambizioso obiettivo". "Oltre a rafforzare la nostra posizione in Italia – aggiunge Massimo Di Martino, presidente e ad di Abiogen Pharma – l’acquisizione della maggioranza di EffRx è in linea con il nostro modello di crescita, costituisce una rampa di lancio per l’espansione internazionale e conferma la nostra missione e il nostro impegno per la salute delle ossa e per le malattie rare". Secondo Lorenzo Bosisio, ceo di EffRx pharmaceuticals, inoltre, "la nuova realtà di collaborazione con Abiogen pharma apre scenari molto interessanti, con la possibilità di portare avanti lo sviluppo della nostra pipeline e siamo certi che offrirà nuove e importanti opportunità di sviluppo".

La parola d’ordine, dunque, per Abiogen Pharma è essere sempre più proiettati nel mondo mantenendo però bene salde in Italia e in Toscana le sue radici. "Desideriamo rendere Abiogen – risponde dal quartier generale di Pisa, Prisca Di Martino – un’azienda internazionale senza perdere di vista il nostro carattere di impresa italiana e familiare e lo stiamo facendo stringendo accordi con realtà estere a noi vicine per obiettivi e aree terapeutiche. Nel caso dell’acquisizione della maggioranza di EffRx, le sinergie tra le nostre competenze e le reti distributive saranno sicuramente la base per il rafforzamento dell’espansione internazionale".

Nel programma di espansione all’estero c’erano, almeno all’inizio, altri Paesi, come la Spagna. Ora invece spunta la Svizzera, perché?

"Non è un cambio di strategia – precisa la responsabile della Business Unit internazionale dell’azienda farmaceutica pisana – piuttosto c’è la capacità di saper cogliere al volo una buona occasione, con la decisione della proprietà dell’industria svizzera di passare la mano. In questa occasione, infatti, non si tratta solo di aprire una nuova filiale Abiogen in Svizzera, ma a tutti gli effetti di assicurarci un asset di grande rilievo per il nostro posizionamento di leader nazionali e internazionali di esperti del metabolismo osseo".

Perché?

"L’alendronato, che distribuiamo in licenza per l’Italia fin dal 2014, è per noi una molecola di grande valore strategico, che finalmente riportiamo a casa, se pensiamo che è stato scoperto dall’Istituto Gentili di Pisa, l’antenato di Abiogen Pharma. Questo secondo passo verso l’internazionalizzazione è quindi per noi davvero significativo, oltre ad essere un buon trampolino di lancio in vista di una ulteriore espansione in altri Paesi. È inoltre una molecola chiave nella terapia dell’osteoporosi, che rappresenta la nostra area di eccellenza e configura, in prospettiva, un asset competitivo di grande valore per provare a replicare su scala internazionale il posizionamento di leader del metabolismo osseo, potendo contare sulla disponibilità diretta delle molecole: colecalciferolo, alendronato e calcio".

Una buona occasione che si trasforma in una scelta di prospettiva dal forte impatto strategico.

"Pensiamo di sì perché l’alendronato effervescente, oltre a essere il prodotto di punta di EffRx e in qualche modo quindi anche il pezzo forte di questa acquisizione è anche la nostra seconda molecola in termini di volume di fatturato Italia. In questo modo ci assicuriamo che questo prodotto rimanga nella nostra disponibilità in Italia e che possa costituire un asset per la nostra espansione internazionale. La distribuzione concessa in licenza worldwide e attualmente attiva in 24 Paesi, gestita fino ad oggi da EffRx, rappresenta infatti un punto di partenza consistente per ampliare la nostra presenza. D’altro canto, ci sono alcuni Paesi dove EffRx non ha ancora un partner per una distribuzione, e noi siamo continua espansione visto che entro fine anno sbarcheremo anche in Egitto con la Vitamina D".

Lei, presentando questa nuova acquisizione, parlava di differenziazione del rischio, perché?

"Sintetizzando il concetto per un pubblico di non addetti ai lavori, significa avere la capacità di stare sui mercati internazionali in una posizione di primo piano, con conseguente beneficio per lo stato di salute del gruppo sotto il profilo della solidità finanziaria, continuando però a essere protagonista del nostro tempo dove il sistema regolatorio non solo non è omogeneo a livello planetario, ma spesso è molto diverso anche su scala europea. Mantenere performance espansive anche in un periodo di gravi incertezze come questo dimostra che siamo un’industria moderna e che sa cambiare pelle a seconda delle necessità. È il nostro modo di fare impresa senza giocare di rimessa".

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