Sabato 27 Aprile 2024

Troppi italiani controllano le email di lavoro durante le ferie: ecco perché fa male

Il sondaggio del gruppo britannico Robert Walters mostra come la maggioranza degli italiani non riesca a staccarsi dal lavoro durante le ferie. Ma cosa dice la nostra normativa in merito al diritto alla disconnessione?

Roma, 27 marzo 2024 – Un recente sondaggio condotto da Robert Walters, la società britannica di recruitment più importante al mondo, ha gettato luce su un fenomeno sempre più diffuso tra i lavoratori italiani: il controllo dell'email di lavoro anche durante le ferie. I dati raccolti da un campione di 2.000 professionisti mettono in evidenza una tendenza in cui il 42% degli intervistati ammette di controllare regolarmente la propria posta elettronica lavorativa, mentre il 37% lo fa occasionalmente. Ma per fortuna esiste una normativa sulla disconnessione in Italia.

Diritto alla disconnessione in Italia
Diritto alla disconnessione in Italia

La ricerca

Secondo Andrea Joriini, Principal di Robert Walters Italia, controllare le mail di lavoro durante giorni di ferie riflette una problematica, sempre più evidente, nel separare la sfera lavorativa da quella personale. “Per alcuni – spiega – controllare l’email di lavoro durante le ferie è un modo per evitare di tornare a una montagna di messaggi al loro ritorno. Per altri, è semplicemente più facile rimanere connessi grazie all'accesso costante a dispositivi e smartphone”. Ma è chiaro che una tale abitudine potrebbe avere conseguenze negative sul benessere dei lavoratori. Il 30% degli intervistati, non a caso, ha dichiarato di non sentirsi rigenerato dopo le ferie.

Il diritto alla disconnessione

Questo diritto in Italia è regolato dalla Legge n. 81 del 22 maggio 2017, più nota come Jobs Act. Sebbene questa legge non menzioni esplicitamente il diritto alla disconnessione come un diritto autonomo, essa ne promuove indirettamente il rispetto attraverso diverse disposizioni, quali:

  • Diritto al riposo giornaliero e settimanale: I lavoratori hanno diritto a 11 ore di riposo consecutive al giorno e a 24 ore di riposo consecutive ogni settimana, durante le quali non possono essere disturbati dal datore di lavoro.
  • Limiti all'orario di lavoro: l'orario massimo è fissato a 40 ore settimanali, e i lavoratori hanno diritto ad almeno 4 settimane di ferie retribuite all'anno.
  • Diritto alla formazione: I lavoratori hanno diritto alla formazione sulla salute e sicurezza sul lavoro, inclusa la formazione sull'uso corretto degli strumenti digitali.
  • Contrattazione collettiva: La definizione di misure specifiche per la disconnessione è demandata alle parti sociali attraverso i contratti collettivi di lavoro.

I lavoratori hanno tutto il diritto di non rispondere a email, telefonate o messaggi di lavoro durante il loro tempo libero. Ne consegue che le aziende non possono imporre ai propri dipendenti di essere reperibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Non solo, ma su un piano teorico le stesse dovrebbero promuovere una cultura del rispetto del tempo libero dei lavoratori.

I limiti della normativa italiana

Sebbene tale diritto rappresenti un primo passo importante per tutelare il tempo libero dei lavoratori, tuttavia la normativa attuale che la sostiene non basta a garantirne una corretta applicazione corretta nei contesti lavorativi. Come evidenzia il gruppo Robert Walters, ci sono delle criticità: un'azienda non può inviare un'email urgente a un lavoratore durante il suo giorno di ferie. Il lavoratore, d’altro canto, ha il diritto a non rispondere all'email fino al suo ritorno al lavoro. Tuttavia la legge italiana non specifica in dettaglio come le aziende devono applicare il diritto alla disconnessione. E oltretutto non è applicabile a tutti i lavoratori, ad esempio a quelli che hanno un contratto di lavoro atipico. In questo senso, tale diritto andrebbe integrato con la contrattazione collettiva, nonché aziendale, per essere applicata in modo efficace.- 

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