Giovedì 25 Aprile 2024

"La finanza dai salotti alle piazze"

FINANZA E INVESTIMENTI irrompono nel focolare domestico: parlare di soldi non è più un tabù e la loro gestione non è più un compito da delegare. La maggiore facilità di approccio alle informazioni finanziarie e la moltiplicazione delle piattaforme di investimento hanno avvicinato alla finanza anche quelle fasce di reddito che prima si sentivano escluse, avviando anche in Italia una trasformazione irreversibile. È finita la finanza dei salotti? Sebbene il mondo tipico della finanza sia percepito ancora troppo lontano dal cittadino, di certo i vecchi salotti sono già diventati una piazza.Il nuovo sondaggio condotto da eToro, la piattaforma di investimento multi asset, su un campione rappresentativo della popolazione italiana (1000 intervistati non appartenenti alla community eToro), mostra in maniera evidente il movimento anche degli italiani verso la svolta teorizzata dall’economista americano Robert Shiller: una ‘democratizzazione della finanza’ e una cultura finanziaria diffusa che sia utile alla crescita dell’economia reale e alla soluzione dei problemi delle persone nella vita quotidiana.

L’86% degli intervistati dichiara di essere parte attiva nella gestione dei propri investimenti e il 75% si sente a proprio agio nel discutere apertamente di finanza anche se la transizione da mondo esclusivo a popolare non è ancora del tutto compiuta. A fronte di un 40% degli intervistati che ritiene infatti la finanza ancora materia da esperti, vediamo anche come oltre il 50% del campione non prenda una posizione netta a riguardo. Allo stesso modo, il 40% degli intervistati desidera procedere con una gestione personale, indipendente e informata dei propri soldi, superando il proprio gap di competenze. Lo dimostra il dato sulla proattività nell’ampliare la propria conoscenza finanziaria: l’80% degli intervistati prova a migliorare la competenza del settore e degli strumenti, di cui un buon 30% in maniera attiva. Per nove persone su dieci del panel complessivo inoltre, l’aumento di informazione finanziaria sui media digitali ha favorito l’avvicinamento al mondo degli investimenti per la gestione del risparmio. Interessante tuttavia, come non vi sia cieca fiducia nei canali social ma permanga la consapevolezza di doversi avvalere anche della consulenza di esperti (84% degli intervistati).

Le generazioni che sono state travolte dagli scandali finanziari del 2008 si dichiarano responsabili in prima persona della propria educazione finanziaria (uno su due dai 34 ai 65 anni), facendone un normale argomento di discussione all’interno delle mura domestiche. Per le nuove generazioni risulta infatti normale confrontarsi con la propria famiglia in materia di investimenti. Interessante come la gestione autonoma per le nuove generazioni (18-35 anni) sia maggiormente legata alla possibilità di poter avere accesso ai mercati con piccole somme (40%) e a basso costo (34%), piuttosto che da una generale sfiducia verso le istituzioni bancarie (28%). "La diffusione di piattaforme di facile accesso, la possibilità di poter partecipare ai mercati con piccole somme e a costi contenuti, così come la presa di coscienza da parte della collettività della necessità di doversi educare finanziariamente e di poterlo fare in modo indipendente hanno costituito un punto di svolta nel processo che ha avvicinato la finanza a un pubblico diffuso – sottolinea Emanuela Manor, regional manager Italia di eToro –. Tale processo risulta irreversibile tra i più giovani, che chiedono educazione finanziaria"