Giovedì 25 Aprile 2024

La banca on line si allarga Piace a un italiano su due

Sondaggio di Hype: il lockdown ha accelerato l’utilizzo

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Nulla sarà come prima. La pandemia da Coronavirus, che per mesi ha costretto milioni di italiani a restare chiusi in casa e a dialogare a distanza con i dispositivi digitali, sta cambiando anche profondamente le abitudini dei nostri connazionali nel loro rapporto con i servizi bancari. A dimostrarlo sono diverse indagini tra qui una effettuata da Hype, società con oltre 1,2 milioni di utenti che ha creato un’app e una vasta gamama di servizi digitali per la gestione del denaro e dei pagamenti, attraverso conti e carte di credito e vari tipi di servizi bancari, dai bonifici alle assicurazioni fino alla pianificazione delle spese e dei risparmi.

Oltre i due terzi degli intervistati durante l’indagine di Hype ritengono che il conto digitale abbia pienamente soddisfatto le loro esigenze nel corso del lockdown. Proprio durante i difficili mesi della primavera scorsa, il 60% dei rispondenti ha incrementato l’utilizzo dei servizi collegati ad Hype. Più della metà degli intervistati (52%) prevede inoltre di intensificare in futuro il ricorso a servizi bancari digitali. La ragione principale di questa tendenza è legata alla possibilità di poter effettuare le operazioni bancarie ovunque, in qualsiasi momento e direttamente dal telefonino: un aspetto che viene apprezzato molto spesso anche da utenti in possesso non soltanto dell’applicazione per gestire il denaro sul telefonino, ma anche di un conto corrente tradizionale aperto nei vecchi e cari sportelli.

"Hype nasce per rispondere alle esigenze di un pubblico con alta propensione all’utilizzo di servizi digitali", dice il ceo della società, Antonio Valitutti, "per questo i cambiamenti imposti da quanto sta accadendo nel mondo ci trovano in grande vantaggio competitivo". A questo proposito, Valitutti cita un’indagine effettuata nel luglio scorso dalla società AppQuality, specializzata nella valutazione dei servizi digitali, che ha indicato il conto di Hype come quell che richiede il minor numero di passaggi in fase di attivazione. La facilità d’uso, infatti per Valitutti è condizione essenziale per crescere rimanere oggi competitivi sul mercato.

Il sondaggio di Hype digitale trova conferma anche nei dati di altre ricerche internazionali, che dimostrano come l’Italia stia facendo molti passi in avanti nell’utilizzo di servizi finanziari digitali. A sostenerlo è per esempio è un’indagine effettuata nel maggio scorso dalla nota società di consulenza Boston Consulting Group (Bcg), su un campione di migliaia di persone in 15 paesi diversi, tra cui appunto l’Italia. Gli analisti di Bcg hanno rilevato che, in un confronto con i consumatori di altre nazioni, le famiglie della Penisola sono state tra le più attive nell’utilizzo dell’online banking e del mobile banking, cioè dei servizi bancari attraverso la rete di internet e sui dispositivi mobili come gli smartphone, i telefonini di ultima generazione. Nello specifico, dalla ricerca è emerso che, durante le settimane del lockdown, il 51% degli italiani ha intensificato il proprio rapporto con la banca di riferimento sul canale online mentre il 54% ha aumentato l’uso del mobile banking. Inoltre, quando il Paese intero era fermo per la pandemia, il 27% dei nostri connazionali ha mostrato l’intenzione di ridurre o cessare la frequentazione delle filiali bancarie, una volta terminata la crisi.

Soltanto in realtà come Singapore e Hong Kong, dove la popolazione ha tradizionalmente molta dimestichezza con le tecnologie digitali, l’indagine di Bcg ha riscontrato percentuali superiori a quelle rilevate in Italia. Di fronte a queste tendenze, ovviamente, le banche e gli operatori finanziari tradizionali non possono certo rimanere alla finestra ma devono correre ai ripari, per frenare un’ emorragia di clienti. Di recente, gli autori di un rapporto di Kpmg, grande multinazionale della consulenza e della revisione aziendale, hanno invitato gli operatori finanziari a puntare su un’offerta di servizi sempre più personalizzata e a dotarsi di strumenti che garantiscano in qualsiasi situazione la business continuity, cioè che consentano di erogare sempre tutti i servizi in maniera eccellente qualunque cosa accada, fosse anche una emergenza planetaria come l’epidemia del Covid-19.

Andrea Telara

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