Venerdì 26 Aprile 2024

Certificati tracker per diversificare il portafoglio titoli

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"TRACKER e Strategic Certificate di Vontobel: mosse tattiche per il tuo portafoglio". È il titolo del webinar in collaborazione con Vontobel in programma domani, martedì 8 marzo, dalle 17.30 alle 18.30, all‘interno del calendario della quarta settimana di YouFinance Investi Bene. Una grande occasione di formazione e informazione, organizzata da QN Economia & Lavoro e Traderlink, aperta a chi vuole investire eo operare sui mercati – sia già esperto o neofita del trading online – o più semplicemente conoscere e capire le regole dell‘economia e della finanza. Relatori dell’incontro online saranno Jacopo Fiaschini (nella foto sotto) e Gabriele Bellelli (nella foto sopra). Fiaschini, responsabile Flow Products Distribution Italia di Vontobel spiegherà come le classiche strategie patrimoniali non sono più considerate garanzia di successo per un investimento.

In aggiunta, le strategie di investimento tradizionali non prendono spesso in considerazione i trend più innovativi e "disruptive", che si sviluppano nei diversi mercati e settori. Ciò potrebbe mettere a repentaglio eventuali rendimenti futuri, esponendo l‘investitore a rischi aggiuntivi non desiderati. Tracker e Strategic Certificate sono invece strumenti finanziari dinamici e flessibili, che permettono di investire efficientemente su un tema o un trend di mercato in una sola transazione. Strumenti non nuovissimi, "ma che nell‘ultimo periodo hanno visto una sempre maggiore adesione da parte degli investitori" sottolinea Bellelli. Trader, educatore finanziario indipendente e scrittore, oltre che gestore del sito www.bellelli.biz, Bellelli opera sui mercati finanziari da oltre 20 anni, prevalentemente con ottica di breve e medio-lungo periodo su obbligazioni, azioni, Etf, derivati e certificati. Ai quali aveva dedicato già i suoi webinar e le dispense delle passate edizioni di YouFinance illustrando le caratteristiche di questo prodotto finanziario che negli ultimi anni ha registrato un vero e proprio boom.

Bellelli, qual è la caratteristica dei certificati tracker?

"Si tratta di prodotti finanziari della grande famiglia dei certificati, in particolare di quella a capitale non protetto che hanno la caratteristica di replicare il sottostante rappresentato generalmente da investimenti nell‘azionario così come avviene per gli Etf e i fondi".

A che cosa è dovuto il loro successo e che cosa li differenzia da Etf e fondi?

"Premesso che si tratta di prodotti dal punto di vista del prezzo meno competitivi rispetto agli Etf e più competitivi rispetto ai fondi presentano due importanti vantaggi. Il primo è di natura fiscale perché come tutti i certificati, anche le plusvalenze di prezzo dei tracker generano reddito diverso e possono essere utilizzate per recuperare minusvalenze contenute nello zainetto fiscale. Il secondo vantaggio invece è rappresentato dal fatto che le società emittenti sono state capaci negli ultimi due-tre anni di coprire trend del mercato non presidiati da Etf e fondi. Per esempio il tema dell‘uranio e, indipendentemente dall‘essere favorevoli o meno, del nucleare evitando la difficoltà di dover selezionare da soli singole aziende e titoli. Ma anche trend come quelli collegati alla riduzione delle emissioni di Co2, al nuovo mondo del metaverso, all‘intelligenza artificiale e ai social media".

Gli strategic certificate invece che cosa sono?

"Strumenti simili ai tracker ma che si differenziano nel fatto che sono a gestione attiva e replicano i cosiddetti indici di proprietà, cioè panieri di azioni che non fanno parte dei classici indici azionari mondiali ma creati da singole società e quindi anche in questo caso capaci di interpretare e seguire i trend".

Quanto questi prodotti sono consigliati all‘interno del portafoglio di un investitore?

"Nello specifico i certificati tracker hanno sottostanti prevalentemente azionari per cui possono essere utilizzati per comporre la parte azionaria del portafoglio in alternativa oppure a complemento di Etf o fondi oppure sommandoli anche a certificati che presentano meno rischi. Inoltre avendo una soglia d‘ingresso alla portata di tutti, possono essere utilizzati per la composizione e diversificazione di un portafoglio dalle ridotte dimensioni monetarie".

Quali sono?

"I certificati di investimento a capitale protetto e condizionatamente protetto. Nel primo caso il capitale viene garantito (anche al 100%) al momento della scadenza mentre il rendimento (con un bonus finale o con cedole ricorrenti) è collegato all‘andamento del sottostante. In questo caso, non ci sono rischi di perdere il capitale, eventualità che può verificarsi solo di fronte a un default dell‘emittente. Con i certificati condizionatamente protetti, invece, si assume qualche rischio in più, collegato al verificarsi o meno dall‘evento barriera, per esempio che un tal titolo o indice non scenda sotto una certa soglia. E più la barriera è lontana, minori sono i rischi".