Venerdì 26 Aprile 2024

Insurtech, migliorano gli investimenti

Insurtech, migliorano gli investimenti

Insurtech, migliorano gli investimenti

MIGLIORA L’INSURTECH in Italia con un aumento gli investimenti in startup da parte delle compagnie assicurative e degli intermediari, con quasi 10 milioni di euro, rispetto ai 5,1 del 2020. Allo stesso tempo diminuiscono però le sperimentazioni su progetti interni di insurtech e le partnership. Infatti solo il 47% delle compagnie assicurative ha avviato progetti sviluppati internamente in campo Insurtech, contro il 63% del 2020. Allo stesso modo sono diminuite le collaborazioni esterne, passate dal 75% dell’anno scorso al 53% del 2021. È quanto emerge dall’Insurtech Investment Index, ideato da Iia- Italian Insurtech Association, l’associazione che riunisce oltre 200 player del settore assicurativo, ed elaborato dall’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, che ha coinvolto i principali protagonisti del settore.

Al suo secondo anno, l’Indice misura lo stato di avanzamento degli investimenti insurtech e il grado di innovazione del settore assicurativo in Italia, per monitorarne l’evoluzione, delinearne i trend e fare un confronto utile al settore tra le dinamiche italiane e quelle internazionali. Se nel 2020 l’indice aveva indicato un valore di 1830, quindi la sola sufficienza per il settore, quest’anno con il punteggio di 2030 si evince il lento, ma progressivo miglioramento dell’insurtech in Italia, specialmente per quanto riguarda gli investimenti. Secondo la ricerca, durante il 2021, il 27% degli intervistati ha effettuato almeno un investimento in una startup Insurtech, contro il 19% del 2020, a conferma di un progressivo e continuo interesse verso il settore e la consapevolezza di dover accelerare su progetti innovativi e sullo sviluppo di nuovi servizi digitali, spesso realizzati dalle start up. A questi temi sono riconducibili 14 operazioni per un valore di 9,7 milioni di euro, e un capitale medio investito a circa 0,7 milioni. L’86% di questi investimenti sono diretti a startup con sede in Italia, mentre il 7% verso startup con sede in Europa e il 7% nel mondo.