Venerdì 26 Aprile 2024

Marchesini Group riapre le porte e investe su fiere e sostenibilità

Valentina Marchesini, HR manager di Marchesini Group

Valentina Marchesini, HR manager di Marchesini Group

MARCHESINI GROUP riapre le porte delle sue fabbriche e torna a investire in fiere italiane e grandi eventi aziendali riservati ai clienti, agli stakeholders e agli studenti. Dopo due anni segnati dalla pandemia, ora le distanze sembrano ricucirsi e il gruppo non attende un minuto in più per puntare a nuovi incontri de visu, in cui tecnologie, maestranze e sostenibilità si coniugano all’unisono per guardare al futuro.

Valentina Marchesini, HR manager di Marchesini Group e membro del board aziendale, si ritorna dal vivo. Quali sono le iniziative in programma?

"Finalmente ripartono le fiere, così come gli eventi in azienda – risponde la manager –. Per noi è quasi un rito invitare i clienti a ‘casa nostra’, per mostrare loro non solo cosa facciamo ma anche come lo facciamo. Questa sarà per noi anche l’occasione per mostrare loro un nuovo stabilimento – operativo da gennaio dell’anno scorso ma non ancora inaugurato a causa della pandemia – che rappresenta il meglio dei nostri investimenti nel comparto beauty. Sotto questo punto di vista, farlo in contemporanea ad un evento come Cosmoprof – il maggiore a livello mondiale in questo settore – è un’occasione imperdibile. Auspichiamo che i clienti prima si rechino in fiera e poi, alla sera, vengano a trovarci in azienda".

E poi?

"Nella settimana successiva ci sarà un’altra fiera, la Pharmintech a Milano, dedicata alle tecnologie di processo e confezionamento per l’industria farmaceutica, parafarmaceutica, cosmeceutica, nutraceutica, dei dispositivi medici e biotecnologie.

In concomitanza con la fiera, le porte dei nostri stabilimenti dove si realizzano le macchine per confezionare prodotti farmaceutici, resteranno aperte: in questi due anni abbiamo prodotto tecnologie che vogliamo presentare ai clienti. È un grande orgoglio, perché solitamente le nostre fiere di settore sono in Germania. I tedeschi quest’anno, però, hanno scelto di spostare i loro appuntamenti in agosto: abbiamo dunque deciso, anche se saremo presenti anche lì, di investire di più a casa nostra. Sarà un’occasione per lanciare il nostro nuovo contenitore sulla sostenibilità, che intende racchiudere tutte le iniziative che l’azienda porta avanti da anni"..

Su che cosa verterà nello specifico?

"Parleremo di sostenibilità vera a 360 gradi. Una parte del progetto riguarderà anche la comunicazione del lavoro di partnership che stiamo portando avanti insieme alle aziende farmaceutiche, oggi più che mai consapevoli che serve avvicinarsi all’idea di utilizzare del packaging sostenibile".

E i Talent Open Days?

"Sono in programma dal 9 al 13 maggio e chiuderanno la triade dei nostri eventi. Ci mancavano gli studenti delle superiori: in azienda venivano a trovarci molte classi per poter conoscere la nostra realtà dall’interno e capire quale tipo di lavoro svolgessimo. Ora torniamo a invitarli qui da noi, insieme agli studenti universitari che potranno così appassionarsi all’azienda: pochi, dall’esterno, sanno cosa succede davvero all’interno di una realtà come la nostra; in questo modo diamo la possibilità a questi ragazzi di conoscere più a fondo il nostro mestiere e schiarirsi le idee sul futuro. Anche per questo a raccontare ai giovani il nostro gruppo e il nostro lavoro saranno altri giovani che hanno da poco concluso gli studi universitari e lavorano già da noi. Vogliamo, assumere nuovi talenti che desiderano appassionari a quello che facciamo".

Non manca, poi, il legame con il territorio…

"Prima della pandemia, organizzavamo ogni anno un evento ludico che coinvolgeva i collaboratori dell’azienda e le loro famiglie, ospitandoli a Pianoro per delle attività comunitarie. Ricordo di quando coinvolgemmo una Onlus e producemmo dei pasti da mandare in Africa. Quest’anno punteremo ad attività per educarci, insieme, alla sostenibilità: ci incontreremo, adulti e bambini, per capire cosa fare con l’obiettivo di dare una mano al pianeta. Con l’occasione presenteremo un progetto che ospiterà nei confini dell’azienda degli alveari, con centomila api: il loro lavoro è indispensabile per il pianeta, ed è da lì che parte la vita. L’azienda è richiamata ad essere luogo di comunità, dove ci si educa, non si sta chiusi all’interno di quattro mura ma si guarda fuori. L’azienda deve, o dovrebbe essere, poi, anche un microcosmo in cui ci si può esprimere senza mai sentirsi soli".

Il fatturato consolidato a 490 milioni (+9,1%) di Marchesini Group è spinto, soprattutto, dalle macchine per confezionare i vaccini Covid. Come avete affrontato questa sfida?

"È stato per noi un grande segnale di resilienza. In primis, ci ha permesso di sentirci utili: nei momenti più duri della pandemia, tutti eravamo spinti dalla fatidica domanda: che cosa posso fare per aiutare?" È stato un grande motore per non rimanere passivi e per renderci utili nei confronti del mondo: era importante arrivare puntuali e dare ai nostri clienti le macchine per confezionare il vaccino. È stato motivo di orgoglio per tanti: in questo caso, abbiamo dato il nostro aiuto per ultimare il ciclo di produzione di un prodotto che contribuisce a salvare vite. Un risultato economico, ma soprattutto sociale, molto importante".

Giorgia De Cupertinis