Venerdì 26 Aprile 2024

Il "ritorno al futuro" della Boffi di Lentate

IL SUO PRODOTTO ICONICO, la "Minikitchen" disegnata nel 1963 da Joe Colombo, è stato esposto al MoMa di New York. Osservare una cucina monoblocco su quattro ruote, che concentra le funzioni di cottura, stoccaggio e conservazione in un metro cubo, posizionata tra le opere d’arte della nostra era è un evento straordinario che rende omaggio al felice matrimonio tra creatività e industria manifatturiera italiana. Perché se c’è un’industria che non ha perso il "bello e ben fatto" dell’antica capacità artigianale italiana, è sicuramente quella del mobile. E se c’è un’azienda della Brianza che cerca di unire capacità industriale e creatività artigianale nella produzione di cucine, bagni, armadi ed arredi, è sicuramente Boffi.

Fondata nel 1934 da Piero Boffi, oggi l’azienda ha il suo quartier generale a Lentate sul Seveso, in provincia di Monza e Brianza, con un’area produttiva di 25.000 metri quadri dislocata nel cuore del distretto mobiliero della Brianza. Qui convivono tradizione e innovazione, mixando tecniche più tradizionali come la laccatura lucida a lavorazioni d’avanguardia, l’uso dell’acciaio con materiali pregiati come pietre e marmi. Qui c’è il cuore della produzione e insieme l’estro del design italiano, di cui l’azienda è grande protagonista come dimostrano i Premi "Compasso d’Oro" vinti di recente.

La proiezione verso il mondo è possibile oggi attraverso 60 negozi monomarca presenti in 60 Paesi. All’estero, soprattutto dai clienti disposti a spendere di più, è molto apprezzato il taglio artigianale, potremmo dire "sartoriale" della produzione: un plus di Boffi, che riesce a rendere collezioni e prodotti personalizzabili mediante finiture custom made, formati fuori misura, materiali scelti ad hoc. Una caratteristica che ha radici profonde nel Dna italico, perché avvicina quest’attività industriale alle botteghe rinascimentali che producevano arte su commissione, sulla base dei desiderata del committente. È proprio questo "ritorno al futuro" uno dei segreti non replicabili della migliore manifattura made in Italy. A cui può capitare perfino di diventare protagonista nel più prestigioso museo al mondo.

Francesco Delzio