Giovedì 25 Aprile 2024

Concerti e ballo in discoteca. La notte vale quattro miliardi

Maurizio Pasca, presidente del Sindacato

Maurizio Pasca, presidente del Sindacato

IN ITALIA IL FATTURATO del mondo dell’intrattenimento serale e della notte è di circa 4 miliardi di euro, cifra in cui rientrano i mega concerti negli stadi come i dj set in discoteca. La presenza di multilicenze rende l’attività dei locali non sempre facile da inquadrare. Basta pensare che nel 2018 l’Agenzia delle entrate elencava nella categoria “discoteche, sale da ballo, night club, scuole di danza” 1.057 esercizi, mentre il Sindacato Italiano dei Locali da Ballo parla del triplo.

"Prima del Covid c’erano circa 3.000 locali da ballo, il 90 per cento dei quali associati Silb, la pandemia ha fatto chiudere circa il 30 per cento delle attività", spiega Maurizio Pasca, presidente del Sindacato. "Il valore economico del settore, pre pandemia, era di circa 2 miliardi di euro, ora però dobbiamo aspettare almeno un esercizio per capire quanto è stato perso". Enrico Galli amministra il Cocoricò di Riccione, l’Altromondo Studios di Rimini e la Rimini Beach Arena, ed è uno degli operatori di riferimento del settore.

Dal 2019 ha la gestione del Cocoricò.

"L’ho acquisito ad ottobre e i lavori di ristrutturazione sono iniziati a gennaio 2020 con l’intenzione di aprire per Pasqua. Poi è arrivata la pandemia ed essendo una newco, una nuova azienda, la società è rimasta esclusa dai ristori (decisi dal governo in base ai fatturati 2019, ndr). Così ho dovuto fare tutto con le mie risorse, grazie alla fiducia che m’hanno dato i fornitori".

E le banche?

"Ritenendo i nostri esercizi ad alto rischio e fidandosi poco delle garanzie dello Stato, durante il Covid gli istituti finanziari non hanno aiutato il nostro comparto a fronteggiare la crisi".

Ora però il settore è in ripresa.

"Col Cocoricò siamo partiti nel novembre 2021, quando il governo ha dato il via libera alla riapertura dei locali. Ma il clima era teso, poco sereno. Poi è arrivata una nuova chiusura e al momento della riapertura, a fine febbraio, il clima era già migliorato. Ora non dico che siamo tornati alla normalità, ma gli animi si sono molto rasserenati. La voglia di divertirsi c’è".

Quanti spettatori mette a bilancio un grosso locale come il suo?

"Tenuto conto che la stagione dura due mesi e mezzo, perché siamo a Riccione e non ad Ibiza dove può arrivare a sei, una struttura come il Cocoricò può arrivare a 70-100 mila presenze. Non siamo più, infatti, negli anni Ottanta, quando in Riviera le discoteche e i grandi club stavano aperti tutte le sere, oggi si fanno mediamente due servizi a settimana".

A che costi?

"Le previsioni stanno saltando perché il personale si trova con difficoltà e quindi a prezzi maggiori di quanto non accadesse prima della pandemia. Al Cocoricò la programmazione artistica quest’anno oscilla tra i seicento e gli ottocentomila euro, con un’incidenza sui costi globali di circa il 30%. È un po’ più alta alla Beach Arena, dove abbiamo uno stuolo di superstar che va da Maluma ad Elodie, da Ozuna al dj tedesco Paul Kalkbrenner. Tra dipendenti diretti e non, le tre location che amministro danno lavoro a circa 500 persone, 150 nei locali al chiuso e 200 all’Arena".