Giovedì 25 Aprile 2024

Cerdisa Ricchetti lancia la sfida alla tempesta energetica

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POTENZIAMENTO delle fonti rinnovabili, soluzioni impiantistiche innovative, adozione di tecnologie alternative ad energia pulita per cuocere la ceramica. Allo studio del Gruppo Cerdisa Ricchetti ci sono strategie anche straordinarie per affrontare la "tempesta energetica" che si affiancano a un piano di efficientamento già in atto. Le bollette schizzate alle stelle sono una questione dirimente per l’azienda produttrice di piastrelle del distretto di Sassuolo, una delle 4mila imprese italiane energivore. Le utenze sono l’unica nota negativa dopo una serie di risultati con il segno più."L’ultima semestrale si è chiusa con Ebitda positivo dopo anni di chiusure negative – sottolinea Stefano Storchi (nella foto), marketing manager del Gruppo Cerdisa Ricchetti – Raccogliamo i frutti di un rilancio iniziato da fine 2018 quando il fondo di investimento QuattroR Sgr ha acquisito la maggioranza del Gruppo mettendo a punto un deciso piano di investimenti tecnologici, di consolidamento del management e di riposizionamento dei prodotti. Le varie tipologie di incentivo hanno agito come un booster sulle vendite. Fra gli elementi di questa costellazione positiva anche i mutui a tassi bassi".

A tenere banco però adesso è l’emergenza legata alle bollette di luce e gas: quanto incidono sul conto economico?

"L’incidenza delle utenze nei primi sei mesi di quest’anno è arrivata al 23,3% sul fatturato lordo, un anno fa nello stesso periodo era del 9.8%. L’aumento sarebbe stato ancora più esplosivo se non avessimo previsto tecnologie di efficientamento energetico e una strategia di revisione della gamma verso referenze a maggior valore aggiunto – con conseguente minor ricorso a volumi produttivi senza ridurre il fatturato – oltre che del layout. Altre soluzioni che oggi stiamo adottando ed altre che stiamo solo esplorando con i nostri partner tecnologici, anche sulla base degli incentivi, sono il potenziamento del nostro parco fotovoltaico, e l’adozione soluzioni impiantistiche alternative e innovative ad energia pulita per la cottura della ceramica che al momento avviene esclusivamente col gas. Le bollette del gas sono schizzate da 500mila a 1,2 milioni di euro al mese. La situazione pesa soprattutto sui siti produttivi italiani. In Portogallo, per la nostra controllata Cinca, è un po’ diverso".

Qual è la situazione?

"Lì abbiamo quattro stabilimenti. Ad agosto abbiamo stipulato un contratto per acquistare il gas liquefatto dagli Stati Uniti, più facilmente accessibile anche per questioni logistiche. Il prezzo è conveniente e copre il 75% dei volumi, quindi riusciamo a gestire la questione energetica".

Altro problema: i costi delle materie prime.

"La questione c’è, ma al momento siamo riusciti a metterci al riparo con una gestione delle scorte intelligenti e con l’utilizzo delle portoghesi che riusciamo a reperire con continuità. Anticipando un po’ i tempi abbiamo fatto scorta di argilla e altri materiali. Abbiamo rivisto anche le ‘ricette’ di prodotti partendo dagli impasti".

Intanto prosegue la strategia di rilancio. Come si articola?

"Il primo punto è non transigere sulla qualità, perché il prodotto è l’anima di un’azienda come la nostra che opera nella ceramica tradizionale di qualità. Abbiamo puntato su investimenti nella ricerca e nell’innovazione con una visione concreta sempre proiettata alla sostenibilità. Poi abbiamo avviato un piano di riposizionamento del prodotto, recuperando il valore di tradizione in una logica di coerenza col marchio e rivedendo gli strumenti di promozione nei punti vendita. La cancellazione delle manifestazioni fieristiche e l’impossibilità di incontrare di persona clienti e stakeholder durante le fasi più dure della pandemia ha complicato un po’ le cose. Il lancio digitale di prodotto? Sono esperto di digital marketing e non potrei essere contrario. Però servono anche gli eventi fisici. Gli stand delle fiere sono ancora molto efficaci per rilanciare l’immagine di un’azienda".

Annamaria Lazzari