Mercoledì 24 Aprile 2024

I droni parlano italiano «Abbiamo spiccato il volo»

La Italdron di Ravenna è il primo costruttore per aeromobili autorizzati da Enac

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Tutto è cominciato nel 2008. Quando l’utilizzo dei droni in ambito civile sembrava prospettiva ancora lontana, legata a uno sviluppo tecnologico tutto da costruire. «Undici anni fa lo scenario era poco chiaro: nessuno immaginava quali potessero essere le possibili finalità di utilizzo» ricorda Tommaso Solfrini, vicepresidente di Italdron, azienda leader nella progettazione, nello sviluppo e nella produzione di sistemi a pilotaggio remoto. Eppure, a Ravenna, prese forma e sostanza un progetto ambizioso fondato sull’idea – all’epoca innovativa e futuristica – di sviluppare un mercato di tecnologie e servizi legati ai droni.

Tre i protagonisti: lo stesso Solfrini e i colleghi imprenditori Luciano Morigi e Stefano Russo. «Non eravamo visionari, semplicemente volevamo esplorare le potenzialità di quegli oggetti volanti. Non c’erano né un mercato, né una normativa di riferimento. Ma noi eravamo convinti che ci fossero i margini perché la nostra idea diventasse realtà. Così cominciammo a cimentarci nella costruzione e nell’utilizzo di alcuni prototipi».

A undici anni di distanza, la missione può dirsi compiuta. Quell’intuizione si è concretizzata nel 2012 con la nascita di Italdron, realtà di cui Morigi, Solfrini e Russo sono rispettivamente presidente, vicepresidente e consigliere. Con loro, al timone, c’è l’amministratore delegato Nicola Nizzoli. Oggi Italdron è il costruttore con il maggior numero di aeromobili a pilotaggio remoto autorizzati al volo secondo le normative Enac (Ente nazionale aviazione civile) e oramai l’unico costruttore italiano di droni professionali. Tra i clienti e partner, spiccano realtà internazionali del calibro di Vodafone e Huawei, per la sperimentazione del 5G, ma anche di Terna, Anas, Luxottica e Iper. Il gruppo romagnolo è strutturato in tre business unit: l’azienda capofila Italdron si occupa di produzione, Italdron Academy di formazione e Italdron Air Service di servizi alle grandi imprese. Il fatturato complessivo si aggira intorno ai 2,5 milioni di euro (2018), ma il 2019 è stato un anno caratterizzato da una notevole crescita. «E infatti – osserva l’ad Nizzoli – contiamo di arrivare a un giro di affari superiore ai 3,5 milioni». I dipendenti complessivi sono 25, ai quali va aggiunta una quarantina di collaboratori. «Il nostro settore – continua il manager – sta attraversando un momento di cambiamenti normativi e tecnologici. Fino a qualche anno fa l’utilizzo dei droni in ambito civile era legato quasi esclusivamente all’acquisizione di foto e video, che oggi è marginale».

Numerosi sono gli ambiti di applicazione, dalle ispezioni di impianti industriali, infrastrutture e beni culturali – per riscontrare eventuali anomalie, anche con ricostruzioni in 3D – alla prevenzione del dissesto idrogeologico, fino alla sicurezza e all’agricoltura di precisione. «Si rivolgono a noi sia professionisti, come ingegneri o geometri, per la necessità di acquisire competenze e mezzi, sia le grandi aziende. Abbiamo mandato mezzi in tutto il mondo». Fornendoli anche a realtà come Etihad, Shell, Red Bull e Nestlé con la business unit Air Service.

L’Academy fondata nel 2016, con sede centrale a Ravenna e altre 20 basi operative in tutta Italia, ha ‘sfornato’ in 3 anni di attività oltre 4mila piloti professionisti. I droni sono utilizzati in diversi settori, dalle costruzioni all’energia. «Nei comparti della sicurezza – continua Nizzoli – ci sarà un notevole sviluppo nei prossimi anni. Così come in quello dei trasporti: i sistemi a pilotaggio remoto possono anche essere usati per trasportare materiali in maniera veloce. La verità è che abbiamo visto ancora poco: oggi sappiamo cosa sono i droni, un giorno li vedremo volare senza stupore, come accade per gli aerei».

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