Giovedì 25 Aprile 2024

Giornata dello studente: scuola, post laurea e ricerca del lavoro. Numeri e prospettive

Cade oggi l’anniversario degli eccidi nazisti rivolti contro studenti e professori cecoslovacchi che scelsero di opporsi al regime nazista, rinunciando alla propria esistenza in nome del diritto allo studio

Studenti a lezione (foto di repertorio)

Studenti a lezione (foto di repertorio)

Essere studenti non è facile, e tutti lo possono confermare. Ma a tante sgradite situazioni, come un esame andato male o una nota da far firmare ai genitori, si aggiunge l’enorme possibilità di formare la propria mente e divenire individui adulti, pronti ad addentrarsi nel mondo. Studiare non è, infatti, solo un dovere, ma anche un diritto inalienabile, che va ogni giorno rivendicato. Con questo scopo, nel 2004 è nata la Giornata dello studente, che viene festeggiata il 17 novembre di ogni anno. La data non è casuale: è l’anniversario degli eccidi nazisti rivolti contro studenti e professori cecoslovacchi, che scelsero di opporsi al regime nazista, rinunciando alla propria esistenza in nome del diritto allo studio.

Scuola, Fondazione Rocca: "Stagnante immobilismo negli ultimi 20 anni" Quanti studenti ci sono in Italia? Limitandoci alla sola scuola statale, nell’anno scolastico 2021/2022, si contano 7.407.312 studenti, di cui 277.840 con disabilità. La scolaresca più numerosa è quella che frequenta la scuola secondaria di II grado, con 2.661.856 studenti. Seguono i ragazzi più piccoli della scuola primaria, ben 2.313.923, e concludono le tre classi della scuola secondaria di I grado con 1.584.758 alunni. Per quanto riguarda gli studi universitari, nell’anno 2020/21 le iscrizioni al primo anno sono state 1.793.210, di cui 1.009.109 donne. E i laureati nello stesso anno sono stati 344.850. E una volta finiti gli studi?

Studiare apre possibilità. Ma la ricerca e l’avvio nel mondo del lavoro, non sono di certo prerogative degli studenti universitari: il titolo amplia le vie da intraprendere, ma non garantisce uno sbocco immediato. A confermarlo i dati delle ricerche condotte da AlmaLaurea, che dal 1994 monitora, mappa e supporta le Università italiane, tracciando un quadro, in continua evoluzione, del modo in cui cambia il nostro Paese, in relazione al mondo degli studi e al mondo del lavoro. Dai dati emerge che il 42,2 degli studenti laureati lo scorso anno, non ha trovato lavoro entro il primo anno dalla laurea, mentre a distanza di tre anni il tasso diminuisce, ma mantenendo una quota comunque preoccupante del 15,4%. Considerando, invece, la tipologia di contratto di lavoro, solo al 24,7% degli studenti viene garantito un contratto a tempo indeterminato dopo un anno dalla laurea, e al 43,3% dopo i tre anni. Sempre più diffuso, invece, il contratto a tempo determinato, assegnato al 40% dei laureati entro il primo e al 26,3% passati i tre anni. I tirocini curriculari: una chance in più

Utili per favorire lo slancio degli studenti nel mondo lavorativo, sono gli stage curricolari, una carta vincente da giocare sul mercato del lavoro, come dimostrano gli approfondimenti realizzati da AlmaLaurea. Infatti, chi ha svolto un tirocinio di questo tipo, ha il 7,6% di probabilità in più di essere occupato a un anno dal conseguimento del titolo rispetto a chi non ha svolto tale tipo di attività.