Giovedì 2 Maggio 2024

Taglio dei tassi, la Bce rinvia. Il termine si sposta a giugno

TUTTI SANNO che presto arriverà, ma non si sa ancora esattamente quando. Il taglio dei tassi di interesse in Europa...

Taglio dei tassi, la Bce rinvia. Il termine si sposta a giugno

Taglio dei tassi, la Bce rinvia. Il termine si sposta a giugno

TUTTI SANNO che presto arriverà, ma non si sa ancora esattamente quando. Il taglio dei tassi di interesse in Europa si fa ancora attendere, anche se la comunità finanziaria ha già fissato una data molto probabile: gli inizi di giugno, dopo la consueta riunione mensile dei vertici della Banca centrale europea (Bce) guidati dalla presidente Christine Lagarde. Ma perché la banca centrale temporeggia nell’abbassare i tassi d’interesse? La ragione principale è che, dopo aver alzato velocemente il costo del denaro negli ultimi due anni per fermare la fiammata dell’inflazione, adesso la Bce vuole avere un quadro economico più chiaro per prendere nuove decisioni e invertire la rotta. Nel Vecchio Continente, l’inflazione ha imboccato senza dubbio un trend in discesa, attestandosi attorno al 2,6% a febbraio, contro il 2,8% di gennaio. Resta però ancora sopra il livello del 2%, che rappresenta tradizionalmente l’obiettivo fissato dalla banca centrale per mantenere la stabilità dei prezzi nell’Eurozona.

"Nonostante la revisione al ribasso delle proiezioni di inflazione, la Bce non è ancora pronta a iniziare con il ciclo dei tagli, ha bisogno di più dati per essere maggiormente sicura del raggiungimento del target di aumento dei prezzi", spiega Martina Daga (nella foto), macroeconomista della casa di gestione del risparmio AcomeA Sgr. "Lagarde ha indicato che ad aprile il quadro sarà un po’ più chiaro, ma ci saranno solo pochi dati in più rispetto a oggi - aggiunge - A giugno, invece, le autorità monetarie avranno a disposizione molti più dati". Per questo, a detta di Daga, la presidente della Bce sta seguendo un approccio meeting by meeting: per il momento sta ferma e, a ogni riunione mensile, elabora nuove informazioni utili per prendere le decisioni future. L’economista di AcomeA pone però un interrogativo: sarà pronta la Bce a tagliare i tassi prima della Federal Reserve (Fed), cioè della banca centrale statunitense? Le politiche monetarie messe in campo sulle due sponde opposte dell’Atlantico, infatti, non sono mai completamente staccate l’una dall’altra e c’è sempre un condizionamento reciproco. Daga ricorda però che "Lagarde ha specificato che, quando la Bce sarà sicura di aver tenuto i tassi in territorio restrittivo sufficientemente a lungo e di aver raggiunto target prefissati, il ciclo dei tagli potrà iniziare indipendentemente dalle azioni delle altre banche centrali".

Abbastanza convinto di vedere le prime riduzioni del costo del denaro a giugno è Felix Feather, economista della casa di investimenti britannica Abrdn. "Le preoccupazioni sull’ impatto dell’elevata crescita dei salari nominali hanno impedito alla Bce di agire durante l’ultima riunione", sostiene Feather, "ma le proiezioni dello staff della Banca centrale europea suggeriscono che i tagli non sono lontani". L’economista di Abrdn ha maturato questa convinzione analizzando le previsioni della banca centrale sull’inflazione. La Bce sembra infatti sempre più convinta che l’aumento dei prezzi si stia dirigendo velocemente verso l’obiettivo del 2%. Per questo, a detta di Feather, la prima sforbiciata ai tassi avverrà proprio a giugno, quando il consiglio direttivo della banca centrale avrà preso visione dei dati sui salari nel 1° trimestre. Intanto, il costo del denaro ufficiale nell’Eurozona resterà per un po’ di mesi sui livelli attuali, cioè tra il 4 e il 4,75% su base annua. Un taglio a giugno rappresenterebbe una buona notizia per chi detiene oggi obbligazioni nel portafoglio che, avendo cedole più alte rispetto ai titoli di futura emissione, sono destinate ad apprezzarsi sul mercato quando i tassi scendono.

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