Giovedì 2 Maggio 2024

Banca Mediolanum prende per mano l’Italia: "Più valore al risparmio"

Il 2024 sarà fondamentale nel cammino di Banca Mediolanum verso il suo ambizioso obiettivo: diventare la prima in Italia per...

Banca Mediolanum prende per mano l’Italia: "Più valore al risparmio"

Banca Mediolanum prende per mano l’Italia: "Più valore al risparmio"

Il 2024 sarà fondamentale nel cammino di Banca Mediolanum verso il suo ambizioso obiettivo: diventare la prima in Italia per masse in gestione. Lo ha annunciato il direttore commerciale, Stefano Volpato, parlando a Merano ai top manager del gruppo nel consueto punto di fine anno su bilanci, obiettivi e strategie. "Quello appena terminato è stato un anno di successi, con il cliente sempre al centro – ha detto l’ad Massimo Doris – Siamo una banca solida, seconda in Europa per requisiti di capitale, con oltre un milione e mezzo di clienti (+5,4%) e una rete di consulenti finanziari che nei primi dieci mesi del 2023 ha raccolto 2,16 miliardi".

Numeri che la prossima fase di discesa dei tassi d’interesse offrirà l’opportunità di migliorare ulteriormente nel 2024.

"È proprio questa – attacca Volpato – la principale eredità di due anni di inflazione galoppante, che ha visto erodere i risparmi, e di una violenta impennata dei tassi d’interesse come non si era mai vista almeno nell’era euro: la nuova sensibilità che si è diffusa circa l’esigenza di rendere più efficiente una risorsa straordinaria per il nostro Paese, ovvero il risparmio".

Cosa può fare Banca Mediolanum per tradurre questa nuova sensibilità in rendimenti per le famiglie?

"Il nostro obiettivo è sempre stato quello di individuare bisogni e progetti di vita di una famiglia e su queste fondamenta costruire una corretta pianificazione finanziaria. Noi vogliamo prendere per mano gli italiani e portare il loro risparmio, tra i primi al mondo, verso una maggiore efficienza. Nonostante la ricchezza finanziaria accumulata (oltre 5.700 miliardi di euro, circa il doppio dell’intero debito pubblico) e la capacità di accantonare il 15% del reddito lordo, gli italiani hanno rivalutato il loro capitale dal 2010 ad oggi solo del 32%, contro il 118% degli americani. Migliorare questo dato significa creare valore e soprattutto mettere nelle tasche delle famiglie le risorse necessarie ad affrontare le grandi sfide del futuro, prima fra tutte quella demografica".

A proposito di demografia, un recente Rapporto del Censis definisce gli italiani "sonnambuli, spaventati e ciechi dinanzi ai presagi di declino". Questo approccio negativo al futuro può avere ripercussioni sul risparmio?

"La ricerca mette in risalto uno stato precario del Paese che indubbiamente esiste, ma io preferisco sempre vedere il lato positivo, perché l’Italia è un paese straordinario e abbiamo tutte le risorse per invertire questo trend preoccupante. Basta attivare queste risorse con grande efficienza: per farlo occorre affidarsi a una guida che faccia da contrappeso all’emotività che emerge in questi momenti di forte incertezza. Ecco, questa guida possono essere i Family Banker di Banca Mediolanum, professionisti competenti e cointeressati al benessere, non solo finanziario, delle persone di cui si occupano".

Siamo in una fase delicata per l’economia mondiale, con due guerre in corso e la prospettiva di una stagnazione se non di una recessione in arrivo. Cosa devono fare i risparmiatori per trasformare queste nubi nere in opportunità?

"La cosa più importanti è riappropriarsi della necessaria lucidità e prospettiva. Inforcare gli occhiali della storia e guardare le crisi passate per collocare nella giusta dimensione la situazione attuale. Se guardiamo al passato, notiamo come lo sviluppo economico ci sia sempre stato in costanza di crisi".

Per esempio?

"Prendiamo il Pil mondiale: è cresciuto di 8 volte negli ultimi 60 anni, nonostante l’accavallarsi di fasi di espansione e di recessione. La natura umana, di fronte alle difficoltà, cerca sempre di trovare soluzioni per raggiungere un livello di maggiore efficienza e benessere. Ogni giorno miliardi di persone si svegliano con l’idea di migliorare la propria condizione di vita. Per questo il mondo va sempre avanti. Inoltre, ricordiamoci che oggi abbiamo a disposizione un’arma in più".

Quale?

"Le tecnologie digitali, che sono uno straordinario acceleratore d’innovazione. Di fatto il nuovo motore della ricchezza e dell’abbondanza, per la capacità esponenziale di aumentare le prestazioni e ridurre i costi".

L’innovazione, però, deve fare i conti con grandi cambiamenti del pianeta che possono limitarne gli effetti positivi. Per esempio il riscaldamento globale, che richiede di accelerare la transizione energetica già in atto. Qual è secondo lei l’impatto di questi fenomeni sul settore finanziario?

"John Sculley, un grande manager americano che ha guidato in passato colossi del calibro di Pepsi Cola ed Apple, sosteneva che il futuro appartiene a chi la capacità di vedere le cose prima che diventino ovvie. Io sono convinto che cambiamento climatico e transizione energetica, due temi strettamente collegati, siano il banco di prova di questa lungimiranza. Fenomeni con cui dobbiamo confrontarci e che rappresentano un rischio nel breve termine ma anche una straordinaria opportunità nel medio e nel lungo termine, per la capacità di attrarre gli enormi investimenti economici necessari a rendere il mondo più sostenibile. Tutto ciò nell’ottica, rassicurante per i mercati finanziari, di governare i cambiamenti anziché subirli".

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