Venerdì 26 Aprile 2024

Cambio gestore energia elettrica: quando conviene

Energia elettrica (Archivio)

Energia elettrica (Archivio)

A partire da gennaio 2024 non c’è più la possibilità di scegliere in autonomia il proprio fornitore di luce e gas, in quanto scompare definitivamente il mercato tutelato. Si tratta, infatti, di una nuova era legata alla libera concorrenza della vendita di elettricità e combustibile. In vista di questa data, quindi, si può cambiare il proprio gestore, scegliendo quello che più si addice alle proprie esigenze. Vediamo dunque come è possibile farlo e quando è conveniente. 

Come cambiare il gestore dell’energia elettrica

Il Decreto Legge n°162, emanato a dicembre 2019, fissa la data ufficiale della fine del mercato tutelato al primo gennaio 2023, poi rimandata, con un nuovo emendamento a gennaio 2024. Si ha dunque tempo fino a tale data per poter scegliere le proprie forniture di luce e gas senza essere vincolati da quelle statali, che diventeranno ex monopoli. Si tratta di avere una totale libera concorrenza del mercato. Lo Stato per aiutare il passaggio da un gestore ad un altro, agevola il consumatore, lasciando alle aziende scelte il compito di occuparsi del cambio di fornitura dell’energia elettrica. 

Quindi, una volta scelta la nuova compagnia energetica, non si deve far altro che attivare il contratto con essa. Il passaggio di gestione è invece tutto a carico del nuovo fornitore. Lui ha l’incarico di contattare la vecchia azienda energetica per comunicarle l’interruzione del contratto precedente. Tutte le questioni tecniche e amministrative sono a carico del nuovo gestore in modo tale da semplificare il lavoro del consumatore.

Egli si occupa solo della sottoscrizione del nuovo contratto con la nuova compagnia energetica. In questo caso è necessario essere in possesso di alcuni documenti: 

  • documento d’identità valido;
  • codice fiscale in corso di validità;
  • bolletta del precedente fornitore;
  • codice POD per la fornitura luce e codice PDR per quella gas;
  • codice IBAN, qualora si volesse attivare la domiciliazione bancaria dei pagamenti;
  • un recapito telefonico o una e-mail.

Si ricorda, infine, che fino al 2024 si ha la possibilità di utilizzare il mercato tutelato: fino a quella data si può essere “protetti” riguardo le forniture di energia elettrica, dopo invece è necessario aver trovato una compagnia adatta alle proprie esigenze, altrimenti il rischio è quello di rimanere senza un fornitore. 

Perchè cambiare il proprio gestore

Con il nuovo Decreto, emanato nel 2019, cessa di esistere il monopolio sulle forniture di luce e gas. È, quindi, obbligatorio scegliere un nuovo gestore in base alle offerte proposte. Lo Stato, infatti, dà tempo fino al 2024 per poter mettersi in regola con i nuovi contratti. Non solo, cambiare gestore è gratuito e non bisogna pagare alcuna penale per lasciare il vecchio fornitore per il nuovo. 

Inoltre, tutte le pratiche, che riguardano il cambio da un fornitore ad un altro, sono a carico della nuova azienda scelta e al consumatore spetta solo sottoscrivere il nuovo contratto. Poi, durante il passaggio non c’è interruzione delle forniture di luce e gas: il contatore rimane lo stesso e non è necessaria la sostituzione. 

Inoltre, si può decidere di cambiare fornitore anche per altri motivi, non legati necessariamente al nuovo Decreto, come ad esempio:

  • si è trovata una nuova compagnia di energia elettrica che offre migliori condizioni;
  • si è stanchi del vecchio fornitore o è finita l’offerta a tempo;
  • si vuole risparmiare;
  • si pensa a passare ad società di fonti rinnovabili;
  • si considera l’ipotesi di cambiare tariffa da monoraria a bioraria o viceversa: in questo caso alcune aziende potrebbero avere una sola delle due tariffe, non permettendo il cambio. La prima è consigliata se si lavora molto a casa con gli elettrodomestici come il forno, il ferro da stiro; la seconda invece viene preferita se si vive in casa perlopiù la mattina e la sera, ad esempio, quindi quando si consuma maggiormente corrente;
  • si vuole avere un fornitore unico per luce e gas.

Ci possono, dunque, essere molti motivi per cui si decide di cambiare gestore. Sicuramente il passaggio al mercato libero è quello più significativo e importante. Anche se manca ancora un anno all’entrata in vigore del Decreto, si consiglia di iniziare a valutare già da ora nuove offerte su luce e gas perché il mercato tutelato è valido solo fino al 2024. 

Quando conviene il cambio gestore energia elettrica

L’inizio del 2022 è stato segnato da un significativo aumento dei costi in bolletta sia per la luce sia per il gas. I motivi sono diversi e di non semplice spiegazione. Si può dire in primis che la ripresa economica, l’emergenza sanitaria e l’incremento del prezzo del gas sui mercati internazionali sono le cause principali. Bisogna poi tener conto anche delle tensioni geopolitiche che stanno interessando in prima battuta la Russia, principale fornitrice di gas in Europa, l’Ucraina e l’America. 

Visto dunque l’aumento del prezzo della fornitura dell’energia elettrica, lo Stato è intervenuto per cercare di limitare il forte incremento del costo della luce e del gas attraverso diversi incentivi per le aziende e per i clienti. Quindi al momento potrebbero esserci buone offerte di contratti. Bisogna anche tenere presente che il mercato tutelato ha scadenza nel 2024 quindi è obbligatorio cercare un nuovo gestore che sia un ex monopolista come l’Enel o tra quelli appartenenti al mercato libero. Inoltre proprio la liberalizzazione di quest’ultimo porta nuove aziende concorrenti con conseguente abbassamento dei prezzi, che aiutano a risparmiare in bolletta i clienti. Bisogna anche precisare che le aziende non sono libere di offrire prezzi troppo a ribasso o troppo alti perché comunque l'Autorità di regolazione - Arera - e l’Antitrust controllano il loro operato. 

Infatti, all’inizio di questo nuovo secolo, il mercato italiano dell’energia elettrica e del gas si basava quasi esclusivamente su una condizione di monopolio. Poi dal 2003 si è dato il via libera alla partecipazione di nuove aziende per il libero mercato, ma nonostante questo, solo un terzo degli italiani ha preferito scegliere in autonomia il proprio fornitore. La maggior parte è rimasta legata all’Enel, azienda monopolista italiana riguardante l’elettricità. Dal 2024 è possibile scegliere ancora l’Enel ma non in condizione di tutela dello Stato, quindi i contratti proposti da questa azienda saranno mutati. Motivo per cui è bene valutare ora il cambiamento del proprio gestore. 

Si ricorda, poi che anche nel passaggio da un gestore ad un altro non c’è interruzione della fornitura di energia elettrica, quindi non c’è mai il rischio di rimanere senza elettricità. Ogni momento, dunque, è buono, se ci sono le giuste offerte. Inoltre, il passaggio avviene all’incirca in un mese di tempo se si tratta di un utente domestico: in particolare un mese a partire dal giorno del mese successivo alla comunicazione del cambio fornitore alla nuova azienda per il mercato tutelato e tre mesi per il mercato libero. 

Si può dire, in conclusione, che con la liberalizzazione delle forniture di luce e gas è più che conveniente, se non obbligatorio, cambiare gestore. Si avranno molte più offerte tra cui scegliere e i prezzi “giocheranno” a ribasso vista la molta domanda e la possibile vasta gamma di offerta. Bisogna però tenere conto dei mercati e del costo delle materie prime che, a causa degli ultimi avvenimenti geopolitici, potrebbe cambiare.