Venerdì 26 Aprile 2024

The Circle lancia gli alimenti di origine acquaponica

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L’AGRICOLTURA sta vivendo la sfida del rinnovamento tecnologico. Una trasformazione dettata dalla transizione ecologica e dall’adeguamento produttivo, ma anche dall’attuale situazione geopolitica. Un quadro d’insieme che sta ridisegnando il sistema nutrizionale globale. In tale contesto, consumare prodotti alimentari di origine acquaponica fa bene all’ambiente, alla società e alla salute grazieall’azzeramento degli sprechi, all’abbattimento del lavoro usurante nei campi, dal risparmio di acqua e di terra alla genuinità delle materie prime. The Circle, è la prima azienda agricola acquaponica italiana costituita nel 2017 da una felice intuizione di quattro giovani imprenditori (nella foto): Valerio Ciotola, Simone Cofini, Lorenzo Garreffa e Thomas Marino i quali hanno intravisto la fattibilità di un business che contribuisce a risolvere le più spinose problematiche ambientali. "La guerra – ha detto Thomas Marino, co-founder di The Circle – ha compromesso il funzionamento dei sistemi alimentari globali tradizionali impattando sulla sicurezza alimentare e nutrizionale. L’Europa, per prima, è vincolata da una dipendenza dalle importazioni alimentari e agricole e, proprio per questo, è vulnerabile agli shock dei prezzi alimentari. Urge un cambio di rotta basato su un’autonomia agricola".

Nel frattempo, la Commissione Ue sta incentivando una soluzione agricola che riceve sempre più finanziamenti da parte di venture capital e fondi d’investimento, ponendo al centro della propria tecnologia l’utilizzo del materiale organico prodotto dai pesci come sostituto dei diserbanti e dei fertilizzanti di sintesi: l’acquaponica. L’acquaponica prevede la combinazione di due tecnologie per la produzione di cibo: la coltivazione fuori suolo e l’acquacoltura. L’acqua contenuta all’interno di vasche in cui vengono allevati pesci d’acqua dolce, infatti, costituisce il cuore del sistema di agricoltura acquaponica. Grazie a questa soluzione è possibile produrre materie prime sostenibili, ricercate, fresche e di altissima qualità.

"Nel nostro impianto – spiega Marino – produciamo insalata, leaves di IV gamma come rucola, senape, mizuna, spinacio, pak choi, acetosella ed erbe aromatiche come basilico e prezzemolo che, in parte, utilizziamo anche per trasformati, oli e sali aromatizzati". Dall’azzeramento degli sprechi all’abbattimento del lavoro usurante, dal risparmio di acqua e di terra alla genuinità delle materie prime, The Circle ha identificato otto motivi per cui dovremmo iniziare a consumare prodotti alimentari di origine acquaponica che sono: il risparmio di risorse idriche fino al 90%; il risparmio di terra attraverso la verticalizzazione degli spazi favorita dall’impiego di torri interamente fuori suolo; riduzione di emissioni grazie al limitatissimo impiego dei trasporti e l’utilizzo di energia interamente sostenibile derivata da pannelli fotovoltaici, con l’utilizzo dei pesci in agricoltura si arriva ad un risparmio di 33.000 kganno di CO2 non immessa in atmosfera e la riduzione di oltre il 90% di emissioni; nessun uso dei concimi chimici; abbattimento lavoro usurante; tracciabilità dell’intero ciclo di vita del prodotto; genuinità grazie anche alle varietà della materia prima prodotte negli impianti acquaponici che seguono le stagionalità sin dalla scelta dei semi; azzeramento degli sprechi.