Mercoledì 24 Aprile 2024

Piemonte sul podio delle ‘Spighe Verdi’

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DA NORD A SUD cresce l’Italia delle ‘Spighe Verdi’, le Bandiere Blu rurali assegnate a 63 Comuni in in 13 Regioni, contro i 59 dello scorso anno. Un riconoscimento che certifica i processi virtuosi delle località in chiave ambientale e della qualità della vita a 360 gradi; un efficace strumento di valorizzazione del patrimonio nazionale che passa attraverso la volontà dell’Amministrazione comunale e la partecipazione della comunità e delle imprese, in particolar modo quelle agricole. Rispetto allo scorso anno sono quattro Comuni in più sul totale nazionale, con 7 new entry in elenco – Ascea in Campania, Crosia in Calabria, Ginosa e Pietramontecorvino in Puglia, Norcia e Scheggino in Umbria, Sanremo in Liguria – e tre centri non confermati di cui due in Abruzzo con Gioia dei Marsi e Giulianova e uno in Sicilia con Ragusa. Una classifica capitanata dal Piemonte, che resta sul podio con il maggior numero di riconoscimenti, dieci, a livello regionale. Seguono le Marche, con 9, la Puglia con 8 (in aumento); la Toscana e la Calabria con 7; sono 5 i riconoscimenti rispettivamente in Umbria, Lazio e Campania; 2 in Veneto e Liguria; 1 in Abruzzo, Emilia Romagna e Lombardia. È il risultato della sesta edizione del programma nazionale della Fee - Foundation for Environmental Education, l’organizzazione presente in 77 Paesi che gestisce i riconoscimenti delle località turistiche balneari. Il premio è pensato per guidare i Comuni rurali a scegliere strategie attraverso un percorso virtuoso a beneficio di tutti. Una partita che si gioca su 67 indicatori che compongono 16 macro-aree, condivisi con Confagricoltura (nella foto in basso il presidente Massimiliano Giansanti) fin dalla prima edizione, in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità.

Tra i criteri presi in considerazione ci sono la partecipazione pubblica, il corretto uso del suolo, dalla presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura, ma anche la qualità dell’ambiente sonoro, dell’acqua e dell’offerta turistica, la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata, la valorizzazione delle aree naturalistiche e del paesaggio e la cura dell’arredo urbano. L’iter procedurale, certificato ISO 9001-2015, ha guidato la valutazione delle candidature, permettendo alla Commissione il raggiungimento del risultato finale; importante il contributo apportato da diversi enti, tra i quali i ministeri Politiche agricole, Turismo, Transizione Ecologica e Ispra.