Mercoledì 24 Aprile 2024

Dalla toga alla vigna nel nome del padre

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OGGI LE CANTINE del Disciplinare sono tutte tecnologicamente avanzate, digitalizzate, organizzate per le degustazioni e l’accoglienza degli stranieri sempre molto numerosi. Il fascino di questa terra sospesa fra il vulcano e il mare ha stregato antiche famiglie e nuovi imprenditori. "Facevo l’avvocato e ad un certo punto ho deciso di dedicarmi totalmente alla passione per la viticoltura – dice Francesco Cambria (nella foto in basso), presidente del Consorzio – anche per seguire il solco tracciato da mio padre". C’è chi ha smesso di fare il commercialista, chi come la manager lombarda di origini siciliane pur impegnata con una multinazionale fa la spola con l’isola per seguire la cantina, mentre alcuni grandi gruppi già presenti in Sicilia hanno investito cifre importanti all’ombra del vulcano. "Il territorio dell’Etna sta crescendo grazie all’associazionismo – spiega ancora Cambria, affiancato dal direttore Maurizio Lunetta – nel quale oggi tutti i membri del Consorzio credono impegnandosi nell’innovazione delle aziende. Quando è nato il Consorzio c’era un pizzico di scetticismo fra i produttori. Alle riunioni venivano in pochi. Poi, poco alla volta, l’entusiasmo è cresciuto, tutti hanno compreso che insieme possiamo essere competitivi e oggi il problema è semmai realizzare le tante proposte e idee che arrivano dagli associati".

Cambria già in precedenza ha dato un forte contributo alla crescita del Consorzio anche negli anni della presidenza di Giuseppe Mannino, pietra miliare della promozione e dello sviluppo dei vigneti dell’Etna. Un piccolo club diventato grande. "Abbiamo linee d’azione precise - continua l’avvocato vignaiolo - come la promozione all’estero, Stati Uniti compresi, ma anche il rafforzamento della denominazione e la vigilanza con azioni mirate in Italia. Un altro grande impegno è conservare l’integrità del territorio con l’obiettivo di limitare al massimo l’immissione di nuove viti per valorizzare ciò che oggi offre già il territorio del vulcano". Durante i recenti Etna Days il Consorzio (che già è stato presente a Vinitaly di Verona) ha allestito una presentazione in grande stile a giornalisti specializzati ed esperti italiani, nord europei e americani che hanno visitato diverse cantine adagiate sui versanti della Muntagna. Dagli stranieri sono arrivati molti ‘very nice’ per le aziende e molti ‘very good’ per i vini, soprattutto i rosati.

Beppe Boni