Roma, 26 settembre 2024 – La bocciatura con il 5 in condotta, il voto numerico per il comportamento e le multe per le aggressioni al personale scolastico. La Camera ha approvato in via definitiva il ddl Valditara sul voto in condotta con 154 voti a favore, 97 contrari e 7 astenuti. La riforma prevede il voto numerico in condotta alle scuole medie, mentre solo alle elementari rimarrà il giudizio sintetico nella valutazione periodica a partire dal 2024/2025. Ma soprattutto, chi non raggiunge il 6 in condotta sia alle medie che alle superiori viene automaticamente bocciato. E alle superiori la sola sufficienza in condotta equivarrà a un debito formativo: si dovrà sostenere un elaborato di educazione civica a settembre, altrimenti non si verrà ammessi all’anno successivo.
Voto in condotta e maturità
La condotta sarà importante anche all’esame di maturità: il punteggio più alto nella fascia del credito di ammissione si potrà attribuire solo agli studenti che hanno un voto di comportamento pari o superiore a nove decimi. I giudici sintetici tornano per tutte le materie alle scuole elementari: ottimo, buono, discreto, sufficiente, insufficiente, gravemente insufficiente. Il voto numerico continuerà ad applicarsi sia alle medie che alle superiori dove sarà obbligatoria anche la valutazione intermedia oltre a quella finale.
Le sospensioni
Cambiano anche le sospensioni. L’allontanamento dalla scuola fino a due giorni al massimo comporterà il coinvolgimento dello studente in attività sulle conseguenze dei comportamenti che hanno determinato il provvedimento. Se la sospensione è superiore ai due giorni l’alunno dovrà svolgere attività di cittadinanza solidale in strutture convenzionate con la scuola. Arrivano le multe per chi offende o aggredisce il personale scolastico, da 500 fino a 10mila euro. Intanto la legge Sasso, in vigore da aprile, ha aumentato le pene detentive per aggressione e oltraggio, rispettivamente ora puniti con 7 anni e mezzo e 4 anni e mezzo di reclusione.
Valditara, i sindacati e l’opposizione
“Un passaggio fondamentale per la costruzione di un sistema scolastico che responsabilizza i ragazzi e restituisce autorevolezza ai docenti”, definisce la legge il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Per l’Associazione Nazionale Presidi si tratta di un passo avanti: “È giusto che gli studenti siano chiamati a riflettere sulle loro responsabilità come conseguenza delle loro azioni”. Critici i sindacati come la Flc Cgil, secondo cui la nuova legge “afferma l’idea di una scuola autoritaria”. Avs parla di una legge “repressiva e retrograda” mentre Azione, che si è astenuta in Aula, dice che la riforma “non risolve i problemi”. “Solo chiacchiere e distintivo” per il M5s.