Venerdì 26 Aprile 2024

Marte, tracce organiche sul pianeta rosso, forse la vita

Su Marte ci sono molecole organiche e il metano nell'atmosfera varia ciclicamente: secondo i dati della missione Curiosity della Nasa, il pianeta rosso sembrerebba avere tutti i requisiti per aver ospitato la vita, almeno 3,5 miliardi di anni fa Affittasi casa con orto sulla Luna. "La costruiamo con stampanti 3D"

Curiosity Marte

Curiosity Marte

Roma, 7 giugno 2018 - C'è vita su Marte? Chissà, forse no. Ma almeno è possibile che ci sia stata, in un passato in verità piuttosto lontano. Infatti sul pianeta rosso ci sono molecole organiche e il metano nell'atmosfera varia ciclicamente: mai come adesso Marte sembra avere tutti i requisiti per avere ospitato la vita e forse per accoglierla ancora. I dati, inviati a Terra dalla missione Curiosity della Nasa, sono pubblicati su Science e non sono ancora la prova della vita, ma indicano una forte probabilità che tre miliardi e mezzo di anni fa su Marte ci fossero i requisiti per ospitarla.

Vuoi fare l'astronauta? Svelati i 100 test per superare la selezione

MARTE CURIOSITY_28614644_114642
MARTE CURIOSITY_28614644_114642

Le molecole organiche sono state scoperte da Curiosity nel cratere Gale, che il rover-laboratorio sta esplorando dal 6 agosto 2012: "Si sono conservate nell'argillite di origine lacustre alla base della formazione Murray, antica 3,5 miliardi di anni", scrive su Science il gruppo coordinato da Jennifer Eigenbrode, del Centro Goddard della Nasa. L'incredibile laboratorio miniaturizzato del rover Curiosity, il Sam (Sample Analysis at Mars), ha escluso ogni dubbio su un'eventuale contaminazione, ma non è riuscito a chiarirne l'origine: potrebbe essere la testimonianza di una vita passata, o resti di cibo di forme di vita esistenti, o qualcosa di indipendente dalla vita. Quello che è certo è che se la materia organica è stata trovata vicino alla superficie di un ambiente ostile come quello marziano, aumentano moltissimo le probabilità di trovarla nel sottosuolo: una speranza enorme per la missione ExoMars 2020 di Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Russia, che perforerà il suolo marziano fino a due metri di profondità.

Nello stesso numero di Science il gruppo del Jet Propulsione Laboratory (Jpl) della Nasa coordinato da Christopher Webster descrive le prime oscillazioni nel livello del metano. Il metano nell'atmosfera marziana era stato scoperto nel 2004 dalla missione Mars Express dell'Esa e fin da allora ci si era chiesti da dove provenisse questo gas, considerato una delle fondamentali spie della vita. La risposta è arrivata adesso, ancora da Curiosity: le variazioni stagionali nel livello del metano sono state viste e, scrivono i ricercatori, "sono consistenti con piccole sorgenti di metano localizzate sulla superficie o nel sottosuolo". Per saperne di più bisognerà indagare: l'origine non è ancora nota e la presenza di forme di vita è solo una delle ipotesi, anche se sempre più fondata.