Venerdì 26 Aprile 2024

Visto da Bruxelles "Bene la cautela e il deficit contenuto Ora meno sussidi"

L’economista tedesco Gros: Draghi al governo ha speso di più "L’aumento del tetto al contante non piacerà alla Commissione ma la Germania ha fatto peggio, distribuendo soldi a pioggia"

di Elena

Comelli

La cautela del nuovo governo nel fare disavanzo piacerà alla Commissione europea. Daniel Gros, economista tedesco che conosce benissimo l’Italia e direttore del Centre for European Policy Studies di Bruxelles, ne è convinto.

Come reagirà la Commissione alla nuova manovra italiana? "Penso che apprezzerà la cautela del nuovo governo, che sta cercando di limitare al massimo il deficit aggiuntivo rispetto al tendenziale".

Detto da un economista tedesco, è un’affermazione che stupisce.

"Veramente non c’è nulla di strano, anzi, aggiungo che la manovra italiana è decisamente migliore di quella tedesca".

Perché?

"Il governo tedesco ha messo in atto delle misure che sono veramente poco mirate, ad esempio sul caro energia hanno deciso di rifondere a tutte le famiglie una mensilità di bollette, a prescindere dal reddito. Una distribuzione di soldi a pioggia, che non piacerà alla Commissione".

Il vantaggio, però, è che così non si distorcono i prezzi.

"È vero, il segnale di prezzo rimane e questo corrisponde alle indicazioni della Commissione, perché i prezzi alti incentivano il taglio dei consumi. Ma resta il fatto che così il governo tedesco spreca un sacco di soldi".

E fra le misure del governo italiano, quale piacerà di meno? "Quelle che piaceranno di meno sono le misure poco mirate. Ad esempio i sussidi fiscali alla benzina e al gasolio andavano tolti subito, perché danno delle indicazioni sbagliate tenendo i prezzi artificialmente bassi per tutti, anche per chi si potrebbe permettere di pagarli".

Poi resta l’incognita di quello che succederà dopo il 31 marzo, visto che le misure sul caro-energia si fermano a quella data.

"Certo. L’ideale sarebbe che non servissero più: in quel caso il governo potrebbe fermarle o ridurle e se non si spende su altro la prospettiva per la finanza pubblica italiana diventa molto più positiva".

Sembra difficile.

"Tutto dipende dalla posizione che vorrà prendere il governo nei confronti dell’enorme debito pubblico italiano, su cui bisogna intervenire rapidamente ora che i tassi stanno salendo. Da questa manovra s’intravvede una certa prudenza, che prima non c’era o non si vedeva. E questo è già un primo passo nella giusta direzione".

Prima quando?

"Rispetto alle misure prese dal governo Draghi, questa è una manovra molto più prudente. È difficile giudicare un governo rimasto in carica meno di due anni, ma ha speso sicuramente di più di quanto sta facendo il governo Meloni in questa prima fase".

S’intravede però una certa continuità, ad esempio sul reddito di cittadinanza, che doveva sparire e invece è rimasto.

"Certo, si vede uno sforzo di non prendere decisioni impopolari, che rischia di far incappare nell’errore di mantenere spese inutili, ma anche qui c’è stato un tentativo di limitare gli aspetti che rendono troppo facili le frodi".

Non si potevano trovare sistemi migliori?

"Per fortuna non è stata introdotta la misura di azzerare l’Iva da pane e latte. Al contrario, bisognerebbe invece allineare le aliquote per tutti i beni, e poi semmai dare dei sussidi mirati. Avere aliquote diverse è sempre un invito all’evasione".

Anche l’aumento della soglia per l’uso del contante da 1.000 a 5.000 euro è un invito all’evasione. Piacerà alla Commissione?

"Certamente no".