Mercoledì 24 Aprile 2024

"Violenze sessuali in vacanza" Il figlio di Grillo a processo

Lui e tre amici denunciati da una 20enne italo-norvegese: rischiano 12 anni. Minacce anonime alla famiglia del garante del M5s, rafforzata la vigilanza

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di Elena G. Polidori

Svolta nell’inchiesta che coinvolge il figlio di Beppe Grillo, Ciro, e i suoi amici Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, che nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019, nella casa in Costa Smeralda del garante del M5s, secondo l’accusa violentarono due loro coetanee. Andranno tutti a processo ordinario: l’ipotesi di reato è di violenza sessuale di gruppo. Prima udienza il 16 marzo 2022, rischiano fino a 12 anni. Il rinvio a giudizio è stato firmato dal gup di Tempio Pausania, Caterina Interlandi. Dopo un’ora di camera di consiglio la gup ha accolto la richiesta di dibattimento del procuratore di Tempio Gregorio Capasso, che ha coordinato le indagini con la sostituta Laura Bassani, e degli avvocati di parte civile, Giulia Bongiorno che assiste la giovane italo-norvegese la cui denuncia ha dato origine alla vicenda giudiziaria, e Vinicio Nardo che rappresenta l’altra ragazza che avrebbe subito abusi due estati fa, dopo una serata trascorsa in discoteca a Porto Cervo. "L’impianto accusatorio ha retto ai fini dell’udienza preliminare" è il solo commento del procuratore Capasso che ha annunciato che seguirà personalmente il processo. "Ho seguito le indagini dall’inizio – spiega – i tre sostituti sono molto giovani e due di loro sono arrivati da pochissimo tempo".

A prendersi la scena è stata però Giulia Bongiorno: "Sinora gli atti sono stati frammentati, pubblicati e mal interpretati, oggi la gup ha risposto al tentativo di sgretolamento del materiale probatorio. Certe distorsioni sono un deterrente per chi vuole denunciare, dopo questo processo tante donne che assisto non vogliono più farlo" ha accusato. Non solo: "La mia assistita sta subendo qualcosa di pesantissimo – rivela – costretta a non guardare la tv per non sentire niente sul suo conto, a ricevere per messaggio articoli di giornale in cui si parla di lei, costretta a leggere il suo nome e il suo cognome". Insomma, "non sono felice, ma sono soddisfatta, la mia assistita soffre tuttora e ho atteso per dire che si è assistito a una distorsione da parte di alcuni giornali con la ragazza finita sul banco degli imputati, ma il materiale probatorio racconta una verità diversa". Tra l’altro, ha fatto notare Bongiorno, "in caso di violenza sessuale, per la Cassazione basta la dichiarazione della persona offesa, se ritenuta attendibile, per andare a processo. Ma qui c’è molto di più".

Intanto, alla vigilia dell’udienza, in quel di Genova sono arrivate minacce di morte a casa Grillo. "Condoglianze, avrai lutti in famiglia nel periodo delle Feste" è la lettera scritta al computer, con minacce e un chiaro riferimento ai parenti, recapitata al fondatore del M5s. A seguito di questo episodio è stata disposta un’ulteriore protezione, polizia e carabinieri hanno rafforzato in maniera robusta la sorveglianza domestica, aumentando passaggi e soprattutto stazionamenti fuori dalla villa di Sant’Ilario, sulle alture del levante genovese, dove il comico vive. Il caso ha già assunto connotazioni politiche, dopo che Beppe Grillo prese le difese del figlio in un video (in cui definiva i ragazzi "quattro coglioni, non quattro strupratori") dicendo che "non è vero niente che c’è stato lo stupro, non c’entrano niente, perché una persona che viene stuprata la mattina e il pomeriggio va in kitesurf e dopo otto giorni fa la denuncia è strano... c’è il video, si vede che c’è il gruppo che ride".