Mercoledì 24 Aprile 2024

Vietato spostarsi tra regioni fino al 5 marzo Toscana e Abruzzo scivolano in arancione

La proroga dello stop è stata chiesta dai governatori. Peggioramento nelle Marche. A firmare il nuovo decreto potrebbe essere Draghi

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di Alessandro Farruggia

Proroga fino al 5 marzo del divieto di spostamento tra le regioni. Abruzzo, e quasi certamente anche Toscana, che diventano zona arancione, mentre l’Umbria – a un passo dal diventare tutta zona rossa, come già oggi la provincia di Perugia e alcuni comuni di quella di Terni – probabilmente dovrebbe essere confermata zona arancione e la Sicilia, visti i dati trasmessi ieri a Roma, che chiede di passare da arancione a gialla.

Nonostante il governo uscente – quasi solo il ministro della Salute Speranza a parte – volesse lasciare l’onere delle scelte al governo Draghi, le Regioni, che erano state interpellate dal ministro Boccia, hanno esplicitamente chiesto di mantenere il divieto di spostamento tra di loro. Il che significa che le piste da sci, che nelle regioni in fascia gialla potranno riaprire dal 15 febbraio seppure con ingressi scaglionati sugli impianti, resterebbero quindi limitate al turismo regionale e ai proprietari delle seconde case.

La pandemia è da giorni quasi stabile, con piccole oscillazioni, ma a livelli ancora troppo alti. Ieri, con 310.994 tamponi, sono stati 15.146 i nuovi contagi (a fronte dei 12.956 del giorno precedente). Aumentano anche i decessi che dai 336 di mercoledì arrivano a quota 391. Il tasso di positività è al 5,1% in aumento rispetto al 4,1% di 24 ore fa. Non sono dati confortanti, con regioni come l’Umbria, l’Abruzzo e la Toscana, ma anche parte di Molise, Marche e Liguria, che mostrano un peggioramento.

E non è un caso che a muoversi siano stati gli enti locali, che vivono sulla loro pelle l’epidemia sanitaria. "L’orientamento e la richiesta di tutte le Regioni è di prorogare il Dl che vieta gli spostamenti da una Regione all’altra, anche per la zona gialla – ha annunciato il governatore dell’Emilia Romagna e presidente della conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini –. Al nuovo governo chiederemo poi un incontro per una discussione a 360 gradi sul nuovo Dpcm, per valutare le possibili graduali riaperture di alcune attività nel rispetto di tutti i protocolli di prevenzione".

"Apprezzo la posizione di prudenza – ha commentato il ministro della Salute, Roberto Speranza – espressa dalle Regioni sulla proroga del divieto di spostamenti. Le varianti rendono il virus ancora più insidioso ed è importante mantenere alta l’attenzione". Se Draghi salirà al Quirinale oggi e giurerà tra oggi e domani, a fare il decreto sarà il nuovo Cdm, convocato domani o domenica (il decreto scade alla mezzanotte di lunedì), se Draghi dovesse giurare sabato o lunedì a fare il decreto legge sarà invece il governo uscente.

I risultati del report della cabina di regia, attesi per oggi, con ogni probabilità decreteranno il ritorno di Toscana e Abruzzo alla fascia arancione, che attualmente è già assegnata a Umbria, Sicilia e provincia di Bolzano. "Il pericolo di andare in arancione è reale, oggettivo. Poi che questo avvenga domenica 14 o lunedì 15 febbraio – osserva il governatore toscano Eugenio Giani – dipende da quello che sarà il decreto del ministro della Salute". L’Umbria, data a un passo dalla zona rossa, potrebbe restare arancione. E anche una parte della provincia di Imperia (Sanremo, Ventimiglia e Bordighera) potrebbe diventare zona arancione, con una ordinanza regionale che il governatore ligure Toti potrebbe varare visti i dati della cabina di regia.