Venerdì 26 Aprile 2024

"Via il cellulare" E lo studente si sente smarrito

Giorgio

Comaschi

Ma ce la fa poi uno studente cinque ore senza il cellulare? La domanda sorge dopo la decisione della preside di un liceo di Bologna di ritirare gli infernali marchingegni durante le lezioni. Ce la fa o si trova spaesato, fuori dal mondo, senza protesi, incapace di qualsiasi gesto? Starà per tre ore con la mano a conchetta, col pollice alto, come se lo reggesse? Immaginandolo? Mimerà un messaggio con le dita sul banco, come se controllasse WhatsApp? Si sentirà svenire, inizierà a sudare e cadrà a terra boccheggiante come nelle peggiori crisi di astinenza? E le ragazze in bagno si guarderanno lo stesso allo specchio, brandendo in alto la mano per farsi un selfie? Sporgeranno avanti le labbra, perché la foto non ha senso senza smorfia? Il problema è serio, anche se l’esperimento è di portata colossale. Cinque ore senza connessione. Pensate il dramma: 5 ore senza Instagram e TikTok. Tre ore nel vuoto, a parlare coi compagni o a guardarsi negli occhi.

Qualcuno, commentando la decisione, ha postato "facciamo che oltre a scuola, cellulari li requisiamo anche alla guida?". Ma che gli è venuto in mente? Sarebbe un altro esperimento terrificante. Ma come è possibile guidare senza telefonare o mandare messaggi? Come è possibile non rispondere a una chat mentre si guida? E ai semafori? Pensate che momenti di angoscia. Si dovrebbe, di punto in bianco, tornare alle vecchie dita nel naso, con la gente che ci guarda dalle altre macchine? Ma scherziamo? Diventeremmo pazzi. Perfino in scooter, mentre si va a 50 all’ora, si guarda bassi, sulle ginocchia e si risponde a una chat. Se ci tolgono anche questo che ne sarà del mondo? E non si leggerà più, nelle tristi cronache degli incidenti, "…quando per cause non ancora accertate perdeva il controllo del mezzo…". È che purtroppo le cause sono accertatissime eccome. Le conosciamo perfettamente. Ogni maledetta volta.