Venerdì 26 Aprile 2024

Verso la nuova giunta Fontana oltre le attese Ma Fratelli d’Italia vuole contare di più

Il governatore: premiata la capacità di affrontare momenti difficili. Cresce la Lega, stabile FI, il partito della premier è la prima forza. Romano La Russa: "La vicepresidenza? Mi pare chiaro, spetta a noi"

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di Giambattista Anastasio

Il leghista Attilio Fontana può iniziare il suo secondo mandato da presidente della Lombardia. Se i suoi primi 5 anni passeranno alla storia come i più critici mai vissuti dalla regione, a causa del Coronavirus, la tornata elettorale in cui ha trovato la rielezione passerà alla storia come la meno partecipata di sempre. Fontana è stato rieletto con oltre il 55% dei consensi (nel 2018 gli bastò il 49,8%). Il distacco rifilato al secondo classificato è di 22 punti: Pierfrancesco Majorino, candidato del centrosinistra e del M5S, si è infatti fermato poco oltre il 33%. Lontanissima Letizia Moratti, ex vicepresidente dello stesso Fontana, in corsa con una sua lista civica e il Terzo Polo: appena sotto il 10%. Entrambi gli sfidanti hanno fatto le congratulazioni al vincitore.

Un successo largo, quello del leghista di lungo corso. Ma avvenuto su scala ridotta: 6 lombardi su 10 non sono andati a votare, l’affluenza alle urne è stata del 41%: il dato più basso da quando si vota per la Regione. I numeri che sorridono a Fontana e alla Lega, però, sono altri. E si tratta di numeri non scontati alla vigilia del voto. Fratelli d’Italia si conferma primo partito in Lombardia con oltre il 25% delle preferenze: qualche punto in meno rispetto alle ultime Politiche (28,5%) ma in netto aumento rispetto alle Regionali del 2018 (3,6%): il sorpasso sulla Lega c’è, ma la forbice è meno ampia del previsto, se è vero che il Carroccio tiene la posizione attorno al 16-17% dei voti, sebbene a fronte del 29,6% riscosso 5 anni fa, e la lista civica di Fontana (Lombardia Ideale) supera il 6%, poco meno di FI, che scavalla il 7% delle preferenze, e significativamente più delle precedenti Regionali, quando si fermò all’1,5%.

Tradotto: Fontana dovrà cedere terreno a Fratelli d’Italia ma lo scenario di un governatore ostaggio dell’alleato è oggi meno fondato di quanto si pensasse. Il braccio di ferro inizierà a breve: il governatore si concederà 48 ore di riposo, poi inizierà il confronto con i partiti per la composizione della Giunta regionale. Se sembra pacifico che Fratelli d’Italia otterrà la vicepresidenza della Giunta (in pole c’è Romano La Russa, fratello di Ignazio e assessore regionale uscente), non si può dire ancora dire altrettanto a proposito dei tre assessorati che interessano ai meloniani: sanità (Carlo Maccari e Marco Alparone le ipotesi), agricoltura (ma attenzione all’attuale presidente di Coldiretti, Ettore Prandini), sicurezza e protezione civile (due deleghe che viaggiano insieme). Ieri Fontana ha puntato molto sul concetto della "vittoria di squadra" e poi ha lasciato spazio all’analisi dell’astensionismo. Da Fratelli d’Italia, invece, non sono mancati riferimenti alla necessità di un riequilibrio dei pesi interni al centrodestra lombardo.

"Credo che il risultato sia stato abbastanza chiaro, ha ribadito la scelta dei lombardi a favore della mia persona, ma soprattutto a favore della proposta del centrodestra – queste le prime parole di Fontana appena rieletto –. Voglio sottolineare come si è trattato di una vittoria di squadra che è stata portata in maniera coesa, con grande determinazione, una vittoria che è andata a toccare tutti i territori e tutti i componenti di questa Regione. È una vittoria che ha sottolineato la concretezza dell’attività che abbiamo portato avanti in questi anni. Sono molto soddisfatto del fatto che i cittadini abbiano compreso la nostra capacità di essere in grado di affrontare anche momenti estremamente difficili". A Bergamo, epicentro della pandemia, Fontana viaggia al 61% delle preferenze.

Quindi la bassa affluenza alle urne: "Qualche valutazione va fatta sull’astensionismo – ammette Fontana –. Si è sempre parlato di questo problema, ma si è fatto molto poco. Da questa legislatura ci dovrà essere una particolare attenzione per cercare di capire perché questo fenomeno si verifichi, bisogna cercare di coinvolgere ancora di più i cittadini nelle scelte, bisognerà favorire la partecipazione ma anche – sottolinea il governatore – smetterla di screditare al politica".

In merito all’eventualità di assegnare la vicepresidenza a Fratelli d’Italia, la risposta è diplomatica: "Non abbiamo ancora iniziato a discutere, non abbiamo ancora i voti definitivi delle singole liste. Valuteremo a bocce ferme. Il nostro modo di governare in questi 5 anni è stato quello di essere d’accordo su tutto. E così continueremo ad essere: non c’è mai stato un partito che abbia imposto il proprio punto di vista". Decisamente più netto, Romano La Russa: "Io vicepresidente? Non spetta a me dirlo, non ci tengo in modo particolare, ma certamente la vicepresidenza andrà a un esponente di Fratelli d’Italia, questo – sottolinea – è nelle cose, è sempre stato così: se il presidente appartiene a una parte politica, normalmente la vicepresidenza viene assunta da un altro partito, in questo caso è il primo partito della coalizione. Quindi a maggior ragione credo di poter confermare che sarà un uomo di FdI".

Altrettanto esplicita Daniela Santanché, coordinatrice lombarda di Fratelli d’Italia: "Non ci siamo ancora occupati di chi farà cosa, non ci siamo confrontati sulla Giunta regionale – premette –. Ma è evidente che gli equilibri cambieranno nel rispetto della coalizione e del numero molto alto di consiglieri che FdI si troverà ad avere in Lombarda. Ma c’è la squadra e la squadra di “destra-centro“ ha dimostrato di essere molto forte".