Mercoledì 24 Aprile 2024

Vaccino di Oxford per prof e forze dell’ordine Il nuovo piano: 14 milioni di dosi entro aprile

Pfizer e Moderna saranno riservati agli ultra 80enni. La distribuzione nelle regioni avverrà in base al numero degli assistiti

Migration

di Alessandro Farruggia

L’obiettivo minimo è somministrare 2 milioni di dosi a febbraio, 4 milioni a marzo e 8 milioni ad aprile, per un totale di quasi 14 milioni di dosi nei prossimi tre mesi, in modo da vaccinare 6 milioni e 846mila italiani. Ma se avremo le dosi (tutto da verificare) l’obiettivo massimo della campagna vaccinale è arrivare a 6 milioni e 430mila dosi a fine febbraio e a 13 milioni e 570mila a fine marzo, anticipando di un mese. Dopo aver incontrato nella conferenza Stato-Regioni, i ministri uscenti Francesco Boccia e Roberto Speranza e il commissario Domenico Arcuri, le Regioni e le Province autonome hanno trovato l’accordo con i governatori per la rimodulazione del piano vaccinale.

Il vaccino AstraZeneca, che inizierà ad arrivare da lunedì con uno stock di 428.440 dosi, sarà somministrato solo agli under 55 tra insegnanti, forze armate e di polizia, detenuti e personale delle carceri. I vaccini Pfizer e Moderna saranno invece iniettati agli over 80 (che sono oltre 4.4 milioni) e successivamente ai malati cronici a prescidere dell’età, alla fascia 75-79 anni e poi a quella 70-74 anni.

Dalle Regioni è poi venuta una proposta unitaria – nata nelle Regioni con una percetuale più alta di abitanti anziani come la Liguria e il Friuli Venezia Giulia – sulla distribuzione di questi vaccini in percentuale agli ultraottantenni assistiti, ed è stata accolta dal Governo. "Gli anziani – ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni e dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini – sono la categoria più colpita dalla pandemia ed è fondamentale metterla in sicurezza il prima possibile. Per questo abbiamo convenuto di assegnare a ogni Regione e Provincia Autonoma un numero di dosi di vaccini pari al numero degli ultraottantenni che vi sono assistiti. Successivamente, si procederà a compensazioni". Intanto, le Regioni si muovono per coinvolgere anche i medici di famiglia nella campagna vaccinale. Secondo un accordo di massima i sanitari dovrebbero ricevere 10 euro per una somministrazione a studio e 28 euro se l’iniezione avviene in casa del paziente.

In vista c’è un protocollo quadro nazionale per la partecipazione dei medici di base. "Sui vaccini i medici di medicina generale avranno un ruolo fondamentale, stiamo chiudendo il protocollo nazionale", conferma il ministro della Salute, Roberto Speranza.

Nel frattempo, è sempre più una corsa contro il tempo, in un’Italia in cui i contagi sono risaliti oltre quota 13 mila.

Nelle ultime 24 ore sono stati infatti rilevati 13.189 nuovi positivi (martedì erano stati 9.660), a fronte di 279.307 tamponi (molecolari e antigenici rapidi) per un tasso di positività del 4,7%, in salita rispetto al 3,9% del giorno prima. Cinque regioni registrano più di mille positivi: Lombardia (+1.738 casi), Campania (+1.539), Lazio (+1.164), Emilia-Romagna (+1.047) e Puglia (+1.044).

I decessi ieri sono stati 476, in calo rispetto ai 499 di martedì, per un totale di 89.820 vittime da febbraio 2020. I posti letto occupati nei reparti Covid ordinari sono calati di 246 (martedì +57), per un totale di 20.071 ricoverati. I posti letto occupati in terapia intensiva sono scesi di 69 (il giorno prima -38), portando il totale dei malati più gravi a 2.145.