Il termine Parkour deriva dall’espressione francese che sta per percorso del combattente. Consiste nel superare nel modo più efficente possibile, con corsa, acrobazie, salti e arrampicata gli ostacoli architettonici dissemintati in un ambiente urbano. Se esercitato in un ambiente protetto, per esempio in palestra dotata di materassi, travi, sbarre e ostacoli in legno, comporta quasi gli stessi rischi della ginnastica artistica. Se praticato negli ambienti dove è nato, cioè in mezzo a ostacoli architettonici, diventa un cosiddetto sport estremo, perché la percentuale di rischio in caso di errore, atterraggio sbagliato o imperfetto calcolo delle distanze da superare, può comportare gravi infortuni e anche la morte.
In Italia il parkour è arrivato intorno al 2005, proveniente dalla Francia, e ha conosciuto un rapido sviluppo grazie ai social. Il Coni lo ha ufficialmente inserito tra le discipline sportive riconosciute nel 2017.