Mercoledì 24 Aprile 2024

Il Vaticano: "Le unioni omosessuali non possono essere benedette"

Il 'responsum' al quesito è stato approvato da Papa Francesco. Il cardinale Ladaria: "in alcuni ambiti ecclesiali si stanno diffondendo progetti e proposte di benedizioni per unioni di persone dello stesso sesso"

Unioni omosessuali

Unioni omosessuali

Città del Vaticano, 15 marzo 2021 - Niente da fare, per le coppie gay che vorrebbero essere benedette:  la congregazione vaticana per la Dottrina della fede - con un "responsum" approvato da Papa Francesco - lo dice chiaro e tondo: "La benedizione delle unioni omosessuali non può essere considerata lecita".  La puntualizzazione è in risposta a un quesito - dubium - e avviene dopo che, come spiega il cardinale prefetto Luis Ladaria, "in alcuni ambiti ecclesiali si stanno diffondendo progetti e proposte di benedizioni per unioni di persone dello stesso sesso".

Il documento del cardinale Ladaria

"Il Sommo Pontefice Francesco, nel corso di un'Udienza concessa al sottoscritto Segretario di questa Congregazione, è stato informato e ha dato il suo assenso alla pubblicazione del suddetto Responsum ad dubium, con annessa nota esplicativa", scrive in calce al documento il prefetto dell'ex Sant'Uffizio, il cardinale Luis Ladaria. "La Chiesa rammenta che Dio stesso non smette di benedire ciascuno dei suoi figli pellegrinanti in questo mondo, perché per Lui "siamo più importanti di tutti i peccati che noi possiamo fare", scrive il porporato, "Ma non benedice nè può benedire il peccato: benedice l'uomo peccatore, affinchè riconosca di essere parte del suo disegno d'amore". "La dichiarazione di illiceità delle benedizioni di unioni tra persone dello stesso sesso non è , e non intende essere, un'ingiusta discriminazione, quanto invece richiamare la verità del rito liturgico e di quanto corrisponde profondamente all'essenza dei sacramentali, cosi' come la Chiesa li intende", si legge ancora nella nota esplicativa, "La comunità cristiana e i Pastori sono chiamati ad accogliere con rispetto e delicatezza le persone con inclinazione omosessuale, e sapranno trovare le modalità più adeguate, coerenti con l'insegnamento ecclesiale, per annunciare il Vangelo nella sua pienezza. Queste, nello stesso tempo, riconoscano la sincera vicinanza della Chiesa - che prega per loro, li accompagna, condivide il loro cammino di fede cristiana - e ne accolgano con sincera disponibilità gli insegnamenti". 

"La risposta al dubium proposto non esclude che vengano impartite benedizioni a singole persone con inclinazione omosessuale, le quali manifestino la volontà di vivere in fedeltà ai disegni rivelati di Dio così come proposti dall'insegnamento ecclesiale, ma dichiara illecita ogni forma di benedizione che tenda a riconoscere le loro unioni", precisa ancora il cardinal Ladaria. "In questo caso, infatti, la benedizione manifesterebbe l'intenzione non di affidare alla protezione e all'aiuto di Dio alcune singole persone, nel senso di cui sopra, ma di approvare e incoraggiare una scelta e una prassi di vita che non possono essere riconosciute come oggettivamente ordinate ai disegni rivelati di Dio. Per i suddetti motivi, la Chiesa non dispone, nè può disporre, del potere di benedire unioni di persone dello stesso sesso nel senso sopra inteso".

La diffusione delle benedizioni

La pronuncia di oggi scaturisce dal fatto che "in alcuni ambiti ecclesiali si stanno diffondendo progetti e proposte di benedizioni per unioni di persone dello stesso sesso". "Non di rado", si riconosce, "tali progetti sono motivati da una sincera volontà di accoglienza e di accompagnamento delle persone omosessuali, alle quali si propongono cammini di crescita nella fede, affinchè coloro che manifestano la tendenza omosessuale possano avere gli aiuti necessari per comprendere e realizzare pienamente la volontà di Dio nella loro vita". Però, prosegue la nota. "per essere coerenti con la natura dei sacramentali, quando si invoca una benedizione su alcune relazioni umane occorre che ciò che viene benedetto sia oggettivamente e positivamente ordinato a ricevere e ad esprimere la grazia, in funzione dei disegni di Dio iscritti nella Creazione e pienamente rivelati da Cristo Signore". 

Conseguentemente "sono compatibili con l'essenza della benedizione impartita dalla Chiesa solo quelle realtà che sono di per sè ordinate a servire quei disegni. Per tale motivo, non è lecito impartire una benedizione a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio (vale a dire, fuori dell'unione indissolubile di un uomo e una donna aperta di per sè alla trasmissione della vita), come è il caso delle unioni fra persone dello stesso sesso". La presenza in tali relazioni di "positivi" in sè "sono da apprezzare e valorizzare", non le rende "Legittimamente oggetto di una benedizione ecclesiale, poichè tali elementi si trovano al servizio di una unione non ordinata al disegno del Creatore".  E poi una benedizione "costituirebbe in certo qual modo una imitazione o un rimando di analogia con la benedizione nuziale, invocata sull'uomo e la donna che si uniscono nel sacramento del Matrimonio, dato che non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppur remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia". Una frase, quest'ultima, ripresa in toto dall'esortazione apostolica Amoris Laetitia scritta da Papa Francesco.