di Alessandro Farruggia Sarà ricordata come la strage di Pentecoste. L’ennesima in una Nigeria sempre più devastata da scontri religioso-tribali che mettono in particolare nel mirino i cristiani. Stavolta ad essere colpita è stata la chiesa cattolica di San Francesco, a Owo, 350 chilometri da Lagos, attaccata da un commando di uomini armati che hanno aperto il fuoco sui fedeli prima di far esplodere un ordigno nella chiesa. "Erano in cinque. Hanno fatto irruzione in chiesa e hanno cominciato a sparare", ha raccontato Kehinde Ogunkorode, testimone oculare. Gli assalitori avrebbero usato fucili d’assalto Kalashnikov e bombe a mano. Tra i quaranta e i cinquanta i morti, tra i quali molti bambini, e almeno altrettanti i feriti, molti gravi. La notizia del rapimento di un sacerdote e di alcuni fedeli, che era circolata dopo l’attacco, è stata smentita dalla diocesi di Owo. L’azione è stata spietata e senza alcun contrasto. "Stavamo per concludere la funzione – ha raccontato uno dei sacerdoti, padre Andrew Abayomi – . Avevo già chiesto alle persone di iniziare ad andarsene, è proprio in quel momento che gli spari sono arrivati da diverse direzioni. Ci siamo nascosti all’interno della chiesa ma per 20 minuti siamo stati in balia degli attaccanti, fino a che non se ne sono andati e abbiamo aperto la chiesa e portato le vittime in ospedale". I sopravvissuti, i testimoni oculari e le fonti della sicurezza sostengono che i responsabili sono pastori seminomadi Furlani. Lo scontro tra i Furlani, musulmani, e gli agricoltori Yoruba, cristiani, ha causato migliaia di morti: nei tre caldissimi anni dal 2016 al 2018 sarebbero stati 3.641 e 847 nel 2021. Il fenomeno è dovuto soprattutto alla scarsità di terra fertile: i cambiamenti climatici e la desertificazione della Nigeria settentrionale stanno spingendo i nomadi Furlani a trovare foraggio per il loro bestiame ...
© Riproduzione riservata